In attesa dell’incontro straordinario a Bruxelles in Italia spunta il problema di come trovare le coperture per affrontare la crisi del gas, mentre emergono diverse proposte. Tra queste, c’è l’idea di un giorno in meno di scuola alle superiori per risparmiare sulle bollette.
Mentre l’emergenza energetica si fa giorno dopo giorno sempre più viva e presente, il prezzo del gas continua a restare estremamente alto, e nelle retrovie l’Unione europea cerca di muoversi per trovare soluzioni a questo nuovo allarme che, passata l’emergenza Covid, segnerà il prossimo autunno. Ieri a Bruxelles è stato convocato un nuovo vertice straordinario, per la metà di settembre, in cui studiare le contromisure adatte a fermare la crisi.
Il prezzo del gas ieri ha fatto registrare ad Amsterdam 339 euro al megawattora, con il picco di 341 euro toccato nel corso della giornata. In Italia il prezzo dell’elettricità ha raggiunto la cifra record di 870 euro, poi sceso su una media di 713 euro, ma fungendo in ogni caso da punto di caduta della crisi energetica.
Tra i cittadini, però, cresce il malumore di aziende e commercianti sempre più in difficoltà a causa dell’aumento significativo delle bollette, come anche per le famiglie stesse che, di fronte ai prezzi esorbitanti, spesso faticano ad arrivare a fine mese. Secondo il governo italiano, servono almeno venti miliardi per potere sostenere in prima battuta coloro che si trovano in difficoltà.
Il governo Draghi sta infatti vagliando tutte le possibilità in campo per sostenere famiglie e imprese, ma il quadro è molto difficile, e la cifra indicata dei venti miliardi al momento non ha coperture e non si sa ancora come fare per finanziarli. Mentre nel frattempo c’è la necessità di trovare altri fondi per le misure esistenti, vale a dire per lo “sconto carburanti” e per l’azzeramento degli oneri di sistema, oltre alle procedure in corso per gli impianti di rigassificazione.
Poi ci sono anche proposte e iniziative per affrontare la crisi, talvolta “creative” e del tutto inattese. Tra queste, l’idea che serpeggia in più Regioni, dal Veneto alla Campania come scrive il Corriere della Sera, è quella di accorciare di un giorno la settimana scolastica alle superiori per risparmiare corrente. Insomma, come durante la pandemia anche stavolta la prima istituzione ad essere colpita è, incredibilmente, la scuola.