Dopo un lungo periodo di siccità stanno nascendo una lunga serie di funghi porcini. Ecco alcuni consigli su quando, e dove, cercarli
Le piogge estive vengono spesso attese con ansia per cercare di far abbassare le temperature ed evitare problemi legati alla siccità. Ma oltre all’aspetto meterologico, c’è un altro grande vantaggio che i temporali estivi regalano a tutti gli amanti del buon cibo. Con le piogge sbucano, copiosi, i funghi porcini.
Tutti, almeno una volta nella vita, ci siamo trovati a coglierli, cercando di sfruttare i consigli dei più esperti: quando bisogna iniziare a muoversi per non arrivare nei boschi per ultimi? Quanti giorni dopo la pioggia si può sperare di iniziare a trovare i primi porcini? Ecco alcuni consigli da seguire, per portare a casa i funghi più buoni e non correre rischi. Innanzitutto partiamo dal tempo necessario che occorre per trovare i funghi più buoni. Bisogna andare nei boschi non appena terminano le piogge, o è meglio attendere qualche giorno.
Chi pensa di trovare i porcini i giorni successivi ai temporali, ha sbagliato valutazione. I miceli non vengono innescati dall’oggi al domani ma, molto più progressivamente e, solitamente a cicli di circa 15/20 giorni, in quantità direttamente proporzionali alla frequenza ed abbondanza delle piogge cadute durante il ciclo di 15/20 giorni precedente. Tante le varianti: il gelo, il freddo e situazioni atmosferiche dure possono rappresentare un problema allo sviluppo dei funghi. Al contrario il giusto tasso d’umidità, abbinato a giuste temperature, che devono rimanere all’interno di un fragile equilibrio che non va assolutamente spezzato dal subentro del vento caldo e secco, accettabile invece un vento sciroccale o di libeccio, purché caldo ma molto umido, portano alla nascita di un numero considerevole di funghi.
Che periodo è questo? Secondo gli esperti la stagione attuale risulta essere particolarmente favorevole. Le piogge che arrivano dopo un forte periodo di siccità, portano allo sviluppo di numerosi funghi. Ecco perchè in molte zone italiane, si stanno registrando raccolti record. Dove? La Calabria è in pole position, seguita dalla Campania e dalla Basilicata.