Al circolo di Milano del Pd compare il cartello in cui si chiama al “voto” per Draghi, con il volto del premier. Spuntano così le polemiche per un partito ormai visto come senza più una propria identità.
Nel circolo di Corso Garibaldi del capoluogo lombardo si trova infatti, in bella vista, un plateale appoggio a favore del premier Mario Draghi. Un segno che molti hanno visto come ben poco chiaro, per usare un eufemismo, visto che il protagonista della campagna elettorale per le prossime elezioni politiche è ormai in ogni altro luogo del Paese, o in tv, il segretario Enrico Letta.
Così molti in rete hanno giudicato questa decisione come un vero e proprio atto di annullamento del principale partito della sinistra italiana, e della istanze storiche del mondo progressiste, liquefatte all’interno di un esecutivo di natura tecnica e di unità nazionale che non ha tuttavia, per sua natura, istanze e rivendicazioni politiche particolari. Che possano cioè identificare una politica di indirizzo, di destra o di sinistra. Ma che si è al contrario limitato solamente ad interventi economici atti a traghettare il Paese verso un vero governo democratico. In quanto il governo di unità nazionale guidato da Draghi, e non legittimato da elezioni, non ha molto di quella natura “democratica” di cui si fregia il Pd fin nel proprio nome e simbolo.
La gaffe del cartello che riceve una pioggia di critiche
È passato oltre un mese dalla caduta del governo Draghi, eppure la figura del presidente del Consiglio dimissionario resta fortemente centrale per il movimento politico guidato da Enrico Letta, indicato fin nei propri manifesti elettorali, anche in quelli esposti ella bacheca di uno dei più importanti circoli nazionali.
“L’Italia è stata tradita. Il Partito Democratico la difende. E tu, sei con noi?”, c’è scritto a caratteri cubitali nel manifesto affisso davanti al circolo del Partito Democratico “Milano Centro – Aldo Aniasi”, ben visibile a tutti coloro che passeggiano dalle parti di zona Brera. Al centro, il volto di Draghi sorridente che saluta con la mano. Un’immaginario di termini e immagini peraltro molto vicino a quello più tradizionale della destra estrema, ma utilizzato a parti inverse.
Il tradimento, la difesa nazionale, il patriottismo, la “chiamata alle armi”: tutti valori e immagini tradizionalmente legate alla destra che il Pd sembra stia cercando di portare nel proprio campo di gioco, risultando però per restituire l’effetto esattamente opposto, visto che gli ambienti di destra imputano proprio all’establishment economico e politico internazionale il tradimento degli interessi nazionali. Establishment rappresentato, guarda caso, proprio da Mr. Bce, Mario Draghi.