Ha davvero dell’incredibile l’ammontare delle tasse ricevute, con cifre più che triplicate rispetto a quanto pagato l’anno precedente. E nonostante la crescita della domanda, l’azienda è stata obbligata a sospendere la sua attività produttiva
Le bollette si alzano vertiginosamente, così come i costi di produzione. Ecco perché anche se la domanda è buona e in crescita, alcune aziende sono state comunque costrette a interrompere la loro attività. Una di queste è “Cartiere del Polesine”, realtà industriale di Rovigo innovativa e all’avanguardia nella produzione di packaging proveniente dal riciclo della carta da macero.
A luglio e agosto, infatti, ha dovuto spegnere ben quattro linee produttive. Colpa appunto dei prezzi di listino delle materie prime (triplicati rispetto all’anno scorso) e ai costi delle bollette. Una di queste in particolare è stata addirittura di 9 milioni di euro (l’anno precedente era di 2.35) ed è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, portando appunto alla sospensione dell’attività.
Preoccupazione anche in ottica futura
Così, agli oltre 180 dipendenti diretti è stato chiesto di riscuotere una parte delle ferie dovute, in modo da non dover appoggiarsi agli ammortizzatori sociali dello Stato. Con il passare delle settimane, però, la situazione non è affatto migliorata. L’amministratrice delegata dell’azienda, Elena Scantamburlo, ha parlato della situazione al Corriere della Sera: “Il problema è duplice. Da una parte abbiamo difficoltà nel rinnovare i contratti di fornitura del gas in scadenza; dall’altra il prezzo effettivo della materia prima è così variabile da non dare alcuna garanzia per un piano economico, neppure sul breve periodo“. La preoccupazione è molta anche in ottica futura: “Ci sentiamo disarmati, perché non vediamo all’orizzonte la fine di questo shock energetico: in 40 anni di attività industriale non ci siamo mai trovati in una situazione del genere. Certo, i periodi difficili capitano nel nostro settore, ma quello degli approvvigionamenti della materia energetica è una novità assoluta: siamo sempre più vittime delle dinamiche esogene del mercato e a pagarne il prezzo più alto, alla fine, sono sempre i cittadini che vedranno un rincaro sostanziale dei prodotti sugli scaffali“.