Il leader di Azione: «Ruberti non è un caso isolato, a Roma il partito di Letta è una Suburra. Vanno sospese le certificazioni verdi che colpiscono a morte le aziende
“Quello del Pd è un truce sistema di potere. Una suburra che si sta sgretolando. Ruberti non è certo un caso isolato. E Letta fa finta di nulla“. A meno di un mese dal voto, il leader di Azione Carlo Calenda affonda la sciabola contro la nomenklatura del Pd romano e si sfoga sul quotidiano La Verità. “Quello di Ruberti è il vero volto del Partito democratico“. E rilancia l’idea di un “time out” della campagna elettorale per mettere in sicurezza il Paese di fronte al salasso energetico: «I leader si parlino tra di loro, prendano un impegno sullo scostamento di bilancio, trovino soluzioni supportando il governo Draghi“. Mentre parliamo, il prezzo del gas segna nuovi massimi. Il governo prepara un decreto per salvare le imprese. Cosa si aspetta? “Bisogna immediatamente sganciare il costo delle rinnovabili dal prezzo del gas. Introdurre un prezzo fisso sulla componente delle rinnovabili. Accelerare sui rigassificatori. E sospendere le “certificazioni verdi”, che costano tantissimo e colpiscono mortalmente le aziende“.
Le sanzioni hanno fallito? “Le sanzioni non c’entrano. Era Enrico Letta che delirava di inserire le sanzioni sul gas, e per fortuna non gli siamo andati dietro, altrimenti oggi andremmo a pedali. Il problema è la grande scommessa finanziaria in corso sul prezzo del gas, che purtroppo rimarrà alto a lungo. Dobbiamo riprendere le trivellazioni nell’Adriatico, per aumentare la quota di gas nazionale: ricordo che Lega e Forza Italia fecero una campagna contro le trivelle. Quale Paese vogliamo essere? Quello che dice no a tutto, o quello che si prende l’impegno dello scostamento di bilancio e del rigassificatore a Piombino?”. Giorgia Meloni propone di togliere dalla bolletta gli oneri allo Stato, senza aggravi per il bilancio. Gli italiani risparmierebbero il 30%. “Affermazioni false, Meloni ha sbagliato i calcoli. Se si azzerano i costi di sistema si risparmia al massimo il 10%, e comunque tutto questo avrebbe un costo. Sarebbe un intervento che peserebbe sui bilanci pubblici“.
“Letta? Non lo capisco, ha rifiutato di allearsi con i 5 stelle per mettersi con Fratoianni e Bonelli, che in pratica sono 5 stelle taroccati…”
Vista la crisi, vuole ancora sospendere la campagna elettorale? “Più semplicemente, vorrei che i leader si incontrassero, per proporre a Draghi un intervento supportato da tutto l’arco parlamentare. Sul resto continuino a bastonarsi: ma non su questioni di sicurezza nazionale. Eppure vedo che ognuno va avanti per la sua strada: il Pd tace sui rigassificatori, e tutti sparano una ricetta diversa senza calcolarne i costi“. Lei è un grande frequentatore dei social: che ne pensa della campagna comunicativa del Pd “O con noi, o con Putin”? “Io non so cosa sia successo a Letta: non mi è mai capitato di vedere una persona capace di sbagliarne così tante come Enrico in questi giorni“. Per esempio? “Ha rifiutato di allearsi con i 5 stelle per mettersi con Fratoianni e Bonelli, che in pratica sono 5 stelle taroccati: tanto valeva allearsi con gli originali. Poi ha impostato una campagna elettorale a due, quando gli schieramenti sono quattro. Ha partorito la follia dei 10.000 euro ai diciottenni, e l’asilo obbligatorio. Poi dice che i rigassificatori si fanno, ma solo per alcuni anni. Infine, nel mezzo di una crisi drammatica, si mette a parlare di guanciale e pancetta. Ma che cavolo c’entra il guanciale e la pancetta? E soprattutto: Letta cosa ci trova da ridere, mentre le bollette esplodono?“.
Nel centrodestra Giorgia Meloni sembra avere un approccio più realistico sull’economia, non trova? “Sì, e apprezzo i suoi sforzi, sperando che non sia solo una posa. Ma Meloni continua a viaggiare insieme ad alleati che promettono qualsiasi pazzia. C’è chi vuole regalare un milione di alberi, chi propone la flat tax con 18 aliquote. Siamo all’impazzimento generalizzato. Sono due coalizioni che non hanno alcuna possibilità di governare concretamente“. Però anche lei ha il parente scomodo in casa: Matteo Renzi. “Ma c’è una differenza: io e Renzi abbiamo sottoscritto un programma unico dal primo all’ultimo punto. Magari dobbiamo lavorare sulle divergenze caratteriali, però in Europa stiamo nello stesso gruppo. Invece Forza Italia in Europa è alleata con il Pd, contro Meloni e Salvini. Mentre Letta dice che vuole rifare il campo largo con Conte, e non capisco perché debba farlo dopo le elezioni e non prima. La verità è che questa è la campagna elettorale peggiore degli ultimi secoli. Temo che così ci sfracelleremo“.