La senatrice di Fi prende posizione: “Non ci sono state fughe dal partito, i fuoriusciti avevano già un piede fuori
Licia Ronzulli, coordinatrice lombarda di Forza Italia, intervistata dal quotidiano La Stampa. Vittoria in tasca? “I sondaggi ci danno in vantaggio, ma pensare di aver già vinto sarebbe un errore. La campagna elettorale serve a spiegare agli italiani cosa vogliamo fare e in base a questo gli elettori decideranno”. Meloni dice che Mattarella, in caso di affermazione di Fdi, non potrà che darle l’incarico. Salvini risponde che sarà il capo dello Stato a decidere. Chi ha ragione? “È una polemica animata solo per dividerci. Il meccanismo è chiaro. Il capo dello Stato nomina il presidente del Consiglio sulla base delle indicazioni dei partiti. Abbiamo sottoscritto una regola per cui chi prende più voti indicherà il nome al presidente della Repubblica, troverei strano che ci fossero dei problemi se il primo partito fosse Fdi e il nome quello di Giorgia Meloni”.
Forza Italia sta utilizzando alcune parole chiave del 1994, è un’operazione nostalgia? “Assolutamente no, semplicemente, proprio come accaduto nel 1994 e oggi più che mai, gli italiani sono chiamati nuovamente a una “scelta di campo”. Devono scegliere tra noi e la sinistra che siede al governo da 10 anni senza aver mai vinto un’elezione»”. L’obiettivo è recuperare gli elettori storici che nel frattempo si sono allontanati? “Lavoriamo per conquistare il maggior numero di consensi possibile con un programma innovativo e realizzabile. Mi lasci dire che la nostra più grande soddisfazione è quella di aver convinto Berlusconi a candidarsi. Non solo rientrerà in Senato, dove gli italiani lo avevano eletto nel 2013 prima che la sinistra ne decretasse la decadenza con la vergognosa applicazione di una norma retroattiva, ma la sua presenza nelle liste sarà ancora una volta fondamentale per l’affermazione di Forza Italia“.
Il centrodestra è determinato a formare un governo autorevole e di alto profilo, credibile e affidabile
Il governo di centrodestra potrebbe insediarsi in un contesto economico difficile, la preoccupa? “Sarebbe irresponsabile affrontare questo aspetto con superficialità. È chiaro che bisogna stare attenti alla finanza pubblica, tanto più considerando che uno dei primi provvedimenti che il nuovo governo sarà chiamato a scrivere è la legge di bilancio che dovrà rispettare i parametri previsti“. Condivide l’esigenza di rassicurare i mercati, come sta tentando di fare Giorgia Meloni? “In fasi delicate come questa è necessario stare attenti al rischio di speculazioni finanziarie. Bisogna evitare che qualcuno possa approfittare di un momento fisiologicamente delicato come l’insediamento di un nuovo governo. Ecco perché un uomo che ama il suo Paese non dovrebbe millantare inesistenti rischi in caso di vittoria dell’avversario politico, screditando l’Italia all’estero, come fa Letta. È così che si apre la porta alle speculazioni”.
Il posto di ministro dell’Economia sarà decisivo, state concordando qualche ipotesi con gli alleati? “Non è il momento di parlare di nomi. Il centrodestra è determinato a formare un governo autorevole e di alto profilo, credibile e affidabile dentro e fuori i confini nazionali“. Le aziende rischiano di chiudere: sul prezzo del gas si può fare qualcosa? “Serve subito un nuovo intervento per aiutare famiglie e imprese o gli italiani dovranno scegliere tra pagare le bollette e fare la spesa, mentre molte attività rischiano di fallire. La crisi energetica determina effetti economici tragici come quelli causati dal Covid e va affrontata con la stessa ricetta a livello europeo: serve un nuovo Recovery Plan per evitare il collasso del sistema produttivo“.