Amazzonia, muore l’indigeno “più solo al mondo”: il suo è un record

Amazzonia, morto l’indigeno considerato la persona più “sola al mondo”. Tanto è vero che il suo è un particolare record visto che per hanno non ha più visto un essere umano

Amazzonia, morto l'indigeno più solo al mondo
Amazzonia (Ansa Foto)

Lo sterminio della sua tribù lo ha condizionato così tanto che ha deciso di non vedere più nessuno. Nel vero senso della parola. Per 26 anni non ha avuto contatti con nessuno. Così ha fatto l’indigeno conosciuto come ‘The Man of The Hole‘, ovvero l’uomo del buco. Quest’ultimo, però, è morto proprio nelle ultime ore. Per anni non ha avuto contatti con il mondo esterno. Nessuna chiacchiera con un essere umano, nulla di tutto questo. A riportare questa notizia ci ha pensato direttamente l’agenzia governativa brasiliana ‘National Indian Foundation‘.

Tanto è vero che l’uomo era rimasto l’unico abitante del territorio indigeno di Tanaru nell’Amazzonia occidentale. In molti lo conoscevano con il nome di ‘Funai’. Un nome che viene dato particolarmente a coloro che sono specialisti nelle tecniche di caccia. A ritrovare il corpo, senza vita, dell’uomo sono stati alcuni funzionari dell’agenzia che lo hanno visto steso su una amaca. Il tutto è accaduto il 23 agosto, resta da capire se l’uomo sia morto in quel giorno o prima. Si pensa che sia deceduto per cause naturali.

Amazzonia, morto indigeno “più solo al mondo”

Non solo, i funzionari dell’agenzia hanno pensato che l’indigeno sapeva bene che la sua ora stava per arrivare. Il motivo? Tra le mani stringeva una piuma d’ara ornamentale (per chi non lo sapesse fa parte del rituale di morte della sua tribù). Come riportato e ricordato dall’associazione, l’uomo era stato uno dei pochi a salvarsi nella serie di attacchi che ha subito la sua tribù negli anni ’70.

Da quel momento in poi non ha voluto più vedere nessuno. Per difesa ha iniziato a scavare delle buche profonde. Nessuno, però, conosceva il nome reale dell’uomo. Per Fiona Watson, direttrice della ricerca e della difesa di ‘Survival International’, non ci sono dubbi: “Con la sua morte il genocidio del suo popolo è completo“.

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