E’ morto Gorbaciov, aveva 92 anni

Il decesso in una clinica di Mosca “dopo grave e lunga malattia”. come riferisce la Tass. Tra i protagonisti della fine della Guerra Fredda, nel 1990 vinse il Nobel per la pace

È morto Mikhail Gorbaciov. L’ultimo presidente dell’Unione Sovietica aveva 91 anni. In precedenza era stato reso noto che era ricoverato in ospedale. Questa notte, dopo una grave e prolungata malattia, Mikhail Sergeyevich Gorbaciov è morto”, recita il comunicato diffuso dal nosocomio e riportato dalla Tass. Sarà sepolto nel cimitero di Novodevichy a Mosca, nella tomba di famiglia, accanto alla moglie Raissa. Fu artefice insieme a Giovanni Paolo II e al presidente americano Ronald Reagan della fine della Guerra fredda, fu insignito nel 1990 del Nobel per la pace. Sarà sepolto accanto alla moglie Raissa (morta nel 1999) nel cimitero di Novodevichy, come spiega una fonte vicina allo scomparso leader.

Il condottiero
Il leader russo ed ex presidente dell’Urss Mikail Gorbaciov (Ansa)

Gorbaciov fu l’ultimo segretario generale del Pcus e l’ultimo presidente dell’Urss. Fu lui ad avviare il processo di apertura della società sovietica passato alla storia come perestroika, a promuovere la glasnost (trasparenza), a segnare il cammino che portò alla fine dell’Unione sovietica e della guerra fredda. E’ stato colui che ha cambiato il modo di ragionare da parte dei russi e ha portato il suo popolo verso l’Occidente, quasi ad abbracciarlo.

E’ stato l’ultimo presidente dell’Urss, con la Perestroika cambiò il mondo. Nel 1990 vinse il Nobel per la pace

Gorbaciov

Gorbaciov entrò nel 1971 nel comitato centrale del PCUS e nel 1985 ne divenne segretario generale. Tentò una riforma in senso democratico del regime sovietico, riassunta nelle parole d’ordine di glasnost (“trasparenza”) e perestrojka (“ristrutturazione”), e svolse una politica estera ispirata al dialogo con gli USA e alla non ingerenza negli affari dei paesi comunisti dell’Est europeo..

Eletto presidente dell’URSS nel 1990, nell’agosto 1991 fu vittima di un tentativo di golpe da parte dei nostalgici del vecchio regime sovietico, il cui fallimento rafforzò B.N. Eltsin. Lo sbandamento del partito, l’accentuarsi della crisi economica interna e l’esplosione delle tendenze autonomistiche da parte dei vari Stati portarono alla dissoluzione dell’URSS (dicembre 1991). Premio Nobel per la pace (1990), dirige a Mosca la Fondazione internazionale per la ricerca sociale, economica e politica.

Gestione cookie