Le elezioni potrebbero rappresentare anche una svolta nel Pd. Letta, in caso di flop, potrebbe essere sostituito. Ecco il successore.
Le elezioni potrebbero rappresentare un crocevia molto importante anche per il Partito Democratico. Inutile dire che con una sconfitta la leadership di Enrico Letta sarebbe davvero a rischio e, secondo quanto riferito da Libero, la strada per la successione è ormai segnata.
Il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, è il candidato numero uno per la segreteria del Partito Democratico post Letta e la strategia adottata per queste elezioni sembra confermare questa ipotesi.
Il governatore emiliano, infatti, è impegnato a raccogliere più voti possibili nella sua regione e per farlo ha deciso di mettere in campo uno schema completamente diverso rispetto a quello del suo segretario. Nessun attacco agli avversari, ma una campagna elettorale basata sul programma. Una strategia che potrebbe presto portarlo alla guida del Partito Democratico.
Bonaccini contro Letta: “Basta parlare di rischio fascismo”
Come detto, Bonaccini ha deciso di non sposare in pieno la strategia di Letta e in diversi appuntamenti televisivi ha ribadito che “non bisogna parlare di rischio fascismo. E’ un argomento che non dobbiamo usare. Altrimenti cosa facciamo se vincono il giorno dopo? Noi non siamo migliore, ma diversi. Io guido una regione che ha al suo interno anche Azione e Italia Viva. Nessuna giornata di crisi“.
Da parte sua, quindi, la campagna elettorale si baserà solamente sui programmi e non sugli attacchi agli avversari. Una strategia che ha sicuramente un doppio obiettivo: da una parte provare a raccogliere il maggior numero di voti in Emilia Romagna, da sempre un fortino della sinistra, e dall’altra scalare le gerarchie per provare ad arrivare ad essere il nuovo segretario del Pd.
Una strada, quest’ultima, sicuramente in salita per il momento. Ma una debacle elettorale il 25 settembre porterà Letta quasi sicuramente a fare un passo indietro e quindi il governatore dell’Emilia Romagna potrebbe davvero diventare il leader dei dem e adottare una politica completamente differente da quella attuale.