Gli aumenti del costo delle materie prime potrebbero tradursi in breve in un conto energetico salato da pagare per famiglie ed imprenditori
Si prospetta un autunno caldo per famiglie e imprese sul fronte della crescita dei prezzi. La spirale inflazionistica alimentata dai rincari sul costo dell’energia – schizzati con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia – rischia di mettere in difficoltà migliaia di cittadini ed intere filiere produttive.
Ora che si materializza lo spettro di uno stop delle forniture all’Europa da parte della Russia – dal 31 agosto al 2 settembre il gasdotto Nord Stream sarà fermo per manutenzione, da settimane lavora comunque al 20% del suo potenziale – il prezzo del gas al Ttf di Amsterdam è salito alle stelle fino a 239 euro al megawattora. Un anno fa costava poco più di 25 euro. Gli aumenti del costo delle materie prime potrebbero tradursi in breve in un conto energetico salato da pagare per famiglie ed imprenditori. Già decine di piccole attività denunciano bollette difficili da saldare, di fronte alle quali per alcune attività potrebbe essere meno oneroso tenere il negozio chiuso che lavorare con costi altissimi dell’elettricità.
Il Codacons parla di “stangata” con una media di 711 euro di rincari a famiglia in arrivo in autunno a causa degli aumenti di prezzi e tariffe energetiche. Il calcolo proposto dall’associazione di tutela dei consumatori. Al rientro dalle vacanze, per riempire il frigorifero le famiglie andranno incontro a incrementi medi dei prezzi del 10% su base annua. Mentre per fare il pieno all’automobile si trovano listini del gasolio più elevati del 16% rispetto allo scorso anno, con la benzina che costa il 6% in più.
Alcune attività potrebbe essere meno oneroso tenere il negozio chiuso
Pesa poi la variabile bollette: ad ottobre Arera procederà all’aggiornamento periodico delle tariffe di luce e gas. Ipotizzando uno scenario ottimistico caratterizzato da un incremento delle tariffe ad ottobre del +15% per la luce e del +20% per il gas, la stangata complessiva sulla spesa energetica raggiungerebbe nel 2022 quota +965 euro a famiglia. Senza un intervento immediato per attutire l’impatto degli aumenti di energia e gas, calcola Confesercenti, le piccole imprese di turismo e terziario si troveranno a pagare nei prossimi 12 mesi una maxi-bolletta da 11 miliardi di euro, circa 8 miliardi in più rispetto ai 12 mesi precedenti.
Una mazzata che rischia di mettere fuori mercato 90mila attività. A pagare la bolletta più salata, secondo Confesecenti, saranno le imprese del comparto della ristorazione, che si troveranno a spendere – a parità di consumi – quasi 2 miliardi di euro in più, mentre per i bar e le altre attività senza cucina l’aggravio sarebbe di poco più di un miliardo di euro. Di grande rilevanza anche l’impatto sulla ricettività alberghiera: per hotel, pensioni e alberghi di piccole dimensioni l’esborso aggiuntivo sarà di oltre 1,5 miliardi di euro.