Annoiata dalle numerose discussioni a riguardo, Jualianne Moore ha voluto dire la sua sul futuro della sala cinematografica
Julianne Moore è presidente della giuria alla 79esima edizione della Mostra Internazionale d’arte Cinematografica di Venezia e, nel corso della conferenza di apertura, ha voluto dire la sua sull’annosa questione dello streaming nel cinema.
Negli scorsi mesi vi abbiamo spesso riportato le numerose dichiarazioni di registi e attori: da Tom Cruise ai fratelli Russo, Hollywood ha disquisito sull’importanza o meno di usufruire del mezzo cinematografico all’interno di una sala.
La bellissima protagonista di Still Alice è entrata a gamba tesa nel dibattito, ridimensionandone l’importanza e spostandone il vero focus d’interesse: “Fin troppo spesso la discussione sul futuro del cinema finisce per diventare una discussione più di carattere commerciale, più orientata al business. Per me la cosa più importante è cosa viene creato, ciò che continuiamo a realizzare e come ne fruiamo, come lo osserviamo e come ci conviviamo. Ci saranno sempre modi di fruizione diversi. Il mondo cambia, ma l’arte no. La gente trova costantemente nuovi modi di raccontare storie”.
La Moore ha poi continuando, facendo una doverosa precisazione: “Trovo così emozionante scoprire un nuovo regista, un nuovo attore, un nuovo sceneggiatore. Quando si parla del futuro del cinema ci si riduce a parlare del futuro dell’industria. È diverso dal futuro dell’arte”. Parole provocatorie, con cui la star statunitense prende implicitamente una decisa posizione sulla questione: sostenendo l’ininfluenza del mezzo di distribuzione, l’attrice ha sostanzialmente promosso lo streaming, che garantisce quella discussa flessibilità che manca alla nobile sala cinematografica.