USA, gli avvocati dell’ex presidente Donald Trump non ci stanno e partono all’attacco per quanto riguarda la perquisizione avvenuta poche settimane fa nella sua abitazione
Negli Stati Uniti D’America non si sta parlando d’altro se non della questione che vede come protagonista l’ex presidente Donald Trump. Nelle ultime settimane l’imprenditore, in una delle sue abitazioni, ha trovato come ospiti gli agenti dell’FBI che si sono introdotti nella sua dimora in Florida. Cosa hanno fatto? Hanno iniziato a perquisire sequestrando un centinaio di file segreti. Nel frattempo, però, i suoi avvocati non sono stati con le mani in mano ed hanno deciso di agire.
In che modo? Rilasciando alcune dichiarazioni avvenute nel corso di una udienza richiesta proprio dallo stesso Trump che ha voluto, ancora una volta, far valere la sua posizione in merito. Con il solo obiettivo di supervisionare le prove prelevate da Mar-a-Lago da parte di un funzionario terzo.
Come riportato in precedenza, però, i legali dello stesso ex presidente USA ci hanno tenuto a sottolineare che la perquisizione avvenuta nel cuore della notte in Florida poteva benissimo essere evitate e, allo stesso modo, evitare di far scattare un allarme che non esiste. Non solo: a quanto pare il sequestro dei file è stato un avvenimento che non ha alcun tipo di precedente e che non era affatto necessario oltre a non essere legalmente non supportata.
Non sono ancora arrivate le dichiarazioni, invece, da parte dell’FBI che potrebbe contrattaccare allo stesso modo nelle prossime ore. Nel frattempo, però, il clima negli Stati Uniti non è per nulla delle migliori in merito a questa vicenda. Lo stesso Trump, mettendo da parte un attimo la questione FBI, continua a pensare alle prossime elezioni che si terranno nel 2024 con il solo obiettivo di ritornare alla Casa Bianca per prendere il posto di Joe Biden. Non sono mancate altre accuse nei confronti di quest’ultimo, specie per come sta gestendo la situazione in Ucraina e non solo.