Benzina, prezzi in continuo aumento: cosa succederà fino al 5 ottobre?

Benzina, i prezzi continuano ad aumentare ogni giorno. La situazione inizia a farsi sempre più complicata. Cosa succederà fino al 5 di ottobre?

Non bastano solamente gli aumenti sia del gas che della luce in vista delle bollette del prossimo mese, gli italiani devono fare i conti anche con il vertiginoso aumento da parte del carburante. Anche se si tratta di un ritorno visto che già da qualche mese (subito dopo l’inizio del conflitto della guerra in Ucraina) il popolo si era lamentato (non poco) del fatto che sia la benzina che il diesel avevano superato abbondantemente i 2 euro al litro. Addirittura c’è chi ha messo 3 euro.

Benzina-killer, cosa succederà fino al 5 ottobre?
Benzina (Ansa Foto)

Negli ultimi giorni il prezzo del carburante sta vertiginosamente aumentando. Gli italiani, ovviamente, lo hanno capito sin da subito che qualcosa non stesse andando per il verso giusto ed hanno lanciato subito l’allarme. Tanto è vero che il governo, infatti, non ha voluto perdere altro tempo e sta pensando cosa fare. A quanto pare è in arrivo una proroga di 15 giorni del taglio delle accise sui carburanti che è in scadenza il 20 settembre. Cosa vuol dire? Che i prezzi di benzina e diesel saranno regolamentati fino al 5 di ottobre.

Benzina in continuo aumento, cosa succederà il 5 ottobre?

Benzina-killer, cosa succederà fino al 5 ottobre?
Benzina (Ansa Foto)

Questa proroga dovrebbe essere contenuta nel prossimo decreto ministeriale che è in arrivo nei prossimi giorni. Quella di allungare gli sconti era una idea che era stata già annunciata all’inizio del mese di agosto, subito dopo che il ‘Decreto Aiuti Bis‘ era stato varato. Stiamo parlando di uno sconto pari a 30 centesimi sul costo del carburante. In attesa  che i tecnici del ministero dell’Economia attuino i reali margini di manovra per il ‘Decreto Aiuti Ter‘, si sta già pensando di prorogare il taglio delle accise sui carburanti.

Anche se il governo si aspettava di incassare i (quasi) 10 miliardi con la tassa sugli extraprofitti da parte delle aziende operanti nel settore dell’energia. Con la differenza che nelle cassa dello Stato è entrato solamente un miliardo visto che molte imprese hanno deciso di non pagare, visto che per loro questa misura è incostituzionale.

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