Al momento, sull’emergenza gas, l’Italia non segue ancora gli altri Paesi europei, tra cui Francia e Germania. Le prossime settimane diranno però quali saranno le mosse da Roma.
Il piano attuale su cui il governo sta lavorando al fine di offrire una proposta di riduzione dei consumi energetici prevede, tra le altre cose, lo spegnimento dei termosifoni un’ora prima nelle abitazioni private e negli uffici pubblici e il loro abbassamento di un grado, da 20 a 19. In Francia e Germania però cominciano a spegnersi le prime vetrine dei negozi, e si mettono in conto i razionamenti per le imprese.
Niente di tutto questo, per ora, avverrà a Roma, come non avverrà neanche il “trasferimento” dei dipendenti pubblici in smart working, a differenza di quanto si è vociferato nelle settimane precedenti. Lo spiega l’informativa del Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani in Consiglio dei ministri, che anticipa il decreto in arrivo la prossima settimana, in cui verranno indicati i sostegni per famiglie e imprese.
Per il ministro Cingolani infatti al momento non vi saranno accelerazioni su questo fronte perché “la situazione non lo richiede”, ha spiegato nel corso del Consiglio dei ministri. Di certo nelle prossime settimane inizieranno gli spot per la sensibilizzazione degli italiani sull’importanza del risparmio energetico, su piccoli atteggiamenti quotidiani che vanno dalla lunghezza delle docce al dimenticarsi la luce accesa.
La stessa smentita avviene per le scuole, con l’ipotesi di ritorno alla Dad o di riduzione della settimana in aula per favorire il risparmio energetico che al momento sembra del tutto naufragata. “Non scherziamo”, sarebbe stata la risposta di Cingolani, a cui Draghi stesso avrebbe poi aggiunto, secondo le agenzie: “Le scuole non si toccano, i ragazzi hanno già pagato sulla loro pelle la pandemia…”.
Lunedì prossimo Cingolani si recherà a Bruxelles per la riunione straordinaria del Consiglio Ue dei ministri dell’Energia, dove l’Italia lotterà per il tetto al prezzo del gas, e il piano italiano arriverà in Europa entro il 15 ottobre. In questo il ministro dovrà indicare quali sarebbero le azioni italiane nel caso di inasprimento della chiusura da parte della Russia. Nella stessa settimana si attende il nuovo decreto bollette per tentate di alleggerire il carico dovuto all’energia su imprese e famiglie.
Per queste ultime, si parla di un imminente arrivo di due pacchetti di prezzi calmierati per le energivore e le gasivore, per aiutare le realtà più in crisi e a rischio chiusura. Ma non sono al momento previsti razionamenti dei consumi industriali, anche questi che arriveranno solo in caso di situazione drammatica.