Raggiunta dal Presidente ungherese Orban l’intesa con Gazprom per circa 5,8 milioni di metri cubi di metano in più, su base giornaliera
La mossa a sorpresa del governo di Budapest è avvenuta proprio nel giorno in cui la Russia ha fermato le forniture per l’Europa attraverso il gasdotto Nord Stream, ufficialmente ”per manutenzione” che potrebbe arrecare grandi problemi nell’approvvigionamento di gas all’Europa intera per il prossimo inverno.
La Commissione europea riunita a Bruxelles ha subito presentato un piano volto a ridurre la dipendenza dell’Europa dai combustibili fossili russi e ad accelerare al contempo la transizione verde verso una produzione energetica eco-sostenibile.
Mentre l’Europa tenta di restare compatta e di trovare metodi alternativi al consumo di gas, e per questo viene colpita dalla Russia che minaccia di tagliare totalmente le forniture del combustibile fossile, l’Ungheria va dritta per la sua strada e firma un contratto con Gazprom per la fornitura di massimo 5,8 milioni di metri cubi circa di gas naturale in più su base giornaliera, in aggiunta alla quantità contrattuale già in essere. Insomma un vero e proprio colpo basso quello perpetrato dal leader russo al resto delle nazioni europee. “L’approvvigionamento energetico dell’Ungheria è al sicuro”, questo il tweet ufficiale con il quale il portavoce di Orban, Zoltan Kovacs, ha annunciato il raggiungimento di un contratto con il colosso dell’energia russa Gazprom che mette al sicuro l’inverno degli ungheresi, ricordando di come, il premier magiaro, all’inizio del conflitto in Ucraina aveva messo in guardia i Paesi Ue contro l’introduzione di sanzioni che potessero mettere a rischio l’approvvigionamento energetico dei Paesi Ue.
Tutto questo proprio mentre, come annunciato dallo stesso Putin, la Russia ha di nuovo interrotto le forniture di gas all’Europa attraverso il gasdotto Nord Stream, stop che dovrebbe avere una durata prevista di tre giorni. Resta però il il timore che alla data di scadenza del 2 settembre Mosca possa confermare la chiusura del gasdotto, ufficialmente prevista per consentire le riparazioni dell’unica unità di compressione del gas rimasta in funzione presso la stazione di Portovaya. Bisognerà capire ora come reagirà Bruxelles all’annuncio del governo ungherese e non è detto che le istituzioni Ue non si attivino per contrastare l’aumento della dipendenza energetica dell’Ungheria dalla Russia. A fine maggio la Commissione europea ha infatti presentato il piano RepowerEu volto proprio a ridurre la dipendenza dell’Europa dai combustibili fossili russi e accelerare al contempo la transizione verde verso una produzione energetica eco-sostenibile.