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Cronaca

Rinuncia ai domiciliari: “Meglio il carcere che stare in casa con mia moglie”

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Cristiano

Un uomo ha rinunciato agli arresti domiciliari che aveva ottenuto per ritornare immediatamente dietro le sbarre. A quanto pare non riusciva a sopportare la moglie. Anche se le cose pare che non siano andate esattamente così

Carcere (Ansa Foto)

Potrebbe essere tranquillamente la scena di un film comico ed invece è accaduto realmente. Ci troviamo a Seregno, in provincia di Monza, dove un uomo di 41 anni, dopo aver ottenuto gli arresti domiciliari, ha deciso di cambiare idea e di ritornare nel posto dove si sentiva a quanto pare meglio: il carcere. Originario di El Salvador quest’uomo avrebbe riferito agli agenti che preferirebbe rimanere dietro le sbarre piuttosto che stare un altro giorno in casa con la compagna.

Il suo periodo a casa è durato cinque mesi. A quanto pare la convivenza con la donna non era affatto delle migliori. Anche se i problemi nascevano proprio da lei. Secondo quanto raccolto e riferito dai militari dell’Arma pare che il 41enne beveva qualche bicchiere di troppo e spesso diventava aggressivo. Nel frattempo è arrivata anche la decisione da parte del Tribunale che ha accolto la richiesta della detenzione domiciliare sospendendola.

Rinuncia ai domiciliari: “Meglio il carcere che mia moglie

Carcere (Ansa Foto)

Per lo straniero, infatti, si sono aperte nuovamente le porte del carcere. A quanto pare era il desiderio più grande visto che non riusciva più a stare dentro le mura con la moglie. Ad “aiutare” l’uomo sono stati i carabinieri. Lo ha riportato il quotidiano ‘Il Giorno‘. I militari, dopo l’ennesimo litigio della coppia nella loro abitazione, sono intervenuti e li hanno separati. Una volta arrivati sul posto hanno trovato l’uomo in condizioni disastrose per via dell’assunzione di alcool.

Tanto è vero che, dinanzi alla loro presenze, l’uomo ha provato anche a farsi del male con un coltello. Le sue richieste erano semplici: basta stare in casa con la moglie e che voleva tornare dietro le sbarre. Una proposta che è stata presentata dai militati al Tribunale che è stata accolta. Per capire il motivo del perché si trovasse prima in carcere bisogna tornare indietro di qualche anno: era stato condannato in via definitiva per rapina, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali. Tutti questi reati sono stati commessi nel 2013. Avrebbe dovuto scontare sei anni in carcere.

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