Il manager del Tottenham, Antonio Conte, è intervenuto direttamente in conferenza stampa alla vigilia della sfida di campionato che vedrà la sua squadra impegnata in casa contro il Fulham, nell’incontro valevole per la sesta giornata di Premier League
Antonio Conte soddisfatto del mercato, o forse no? Fatto sta che le parole da parte dell’ex ct dell’Italia stanno facendo molto discutere in Inghilterra e non sono assolutamente passate inosservate. Alla vigilia della sfida di campionato contro il Fulham il tecnico ha parlato in conferenza stampa dove ha voluto fare un primo bilancio della squadra che, attualmente, occupa il terzo posto in classifica dietro la capolista Arsenal e Manchester City pronto ad inseguire.
Il calciomercato si è concluso anche in Premier League dove le squadre hanno speso davvero delle cifre importantissime. Tra queste proprio gli ‘Spurs‘ che hanno sborsato dal loro portafoglio ben 90 milioni di euro. Tra gli acquisti eccellenti troviamo Richarlison ed Ivan Perisic che sono andati a rinforzare una squadra piena zeppa di elementi importanti. In molti la davano anche come una delle favorite al titolo, ma proprio Conte ha voluto mettere tutti quanti con i piedi per terra con delle dichiarazioni che hanno fatto “rumore”.
Una parola sul calciomercato estivo che si è concluso da qualche ora. Se qualcuno pensa che il Tottenham è una delle favorite a vincere il titolo il tecnico ha pensato bene di spegnere gli entusiasmi. Queste sono alcune delle sue parole: “Non siamo ancora da titolo. Serviranno altre tre (sessioni, ndr) per competere con i top team. Il club ha fatto quello che poteva fare e ha fatto cose buone ma c’è ancora troppa distanza con le squadre più forti“.
In conclusione: “Se acquisti giocatori da 80 milioni di sterline hai un grande vantaggio perché significa che stai tesserando un top player. Abbiamo speso solo per due giocatori, Richarlison e Bissouma (pagato 30 milioni di sterline). Gli altri sono arrivati in prestito o a parametro zero. Con la società sono stato chiaro: se qualcuno fosse partito ne doveva arrivare per forza un altro, altrimenti andavo in difficoltà con gli allenamenti”.