Sono passati 40 anni dall’omicidio che ha visto, come vittima, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e la moglie Emanuela Setti Carraro, oltre all’autista Domenico Russo
Sono passati ben 40 anni dall’uccisione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Proprio l’uomo che non aveva paura della mafia e che l’ha combattuta fino all’ultimo giorno, pagando con la propria vita. Era il 3 settembre del 1982 quando ci fu l’attentato a Palermo: a bordo della loro auto, oltre al generale, anche la moglie e l’autista. Tutti e tre vennero trucidati da un commando a colpi di kalashnikov. Per la coppia non c’è stata assolutamente nulla da fare. Neanche l’autista che, dopo 13 giorni di agonia, si spense in ospedale.
Dalla Chiesa aveva un unico obiettivo: quello di sconfiggere la mafia. Colpire la struttura militare di ‘Cosa Nostra‘ e di spezzare il sistema di collusioni tra mafia e politica. Purtroppo però quella terribile sera del 3 settembre spezzò tutti i suoi desideri. Proprio in quell’anno venne nominato prefetto di Palermo dal presidente del Consiglio Giovanni Spadolini. Proprio quest’ultimo lo considerò l’uomo giusto per sconfiggere i criminali mafiosi.
Indimenticabili le sue parole in cui aveva descritto la sua condizione dopo che la stessa ‘Cosa Nostra’ lo aveva più volte cercato: “Un uomo delle istituzioni viene colpito quando è diventato troppo pericoloso, ma si può uccidere perché è isolato“. nel frattempo, nel capoluogo siciliano, la Prefettura della città ed il comando legione dei Carabinieri Sicilia ha organizzato una serie di iniziative in occasione del 40mo anniversario dalla sua morte.
Anche sui social network hanno voluto commemorare l’anniversario della tragica scomparsa di Carlo Alberto Dalla Chiesa e delle moglie e l’autista. Sia da parte del mondo della politica e non solo: