%C3%88+beato+Albino+Luciani%2C+il+%26%238220%3BPapa+del+sorriso%26%238221%3B+che+dur%C3%B2+solo+33+giorni
notiziecom
/2022/09/04/beato-albino-luciani-papa-del-sorriso/amp/
Cronaca

È beato Albino Luciani, il “Papa del sorriso” che durò solo 33 giorni

Published by
Francesco Gnagni

Oggi Papa Giovanni Paolo I, al secolo Albino Luciani, è stato proclamato beato da Francesco. Passato alla storia come l’uomo del Pontificato durato solo 33 giorni, riuscì in poco tempo a conquistare il cuore dei fedeli. 

(Ansa)

Papa Luciani morì nel 1978 dopo soli 33 giorni di pontificato, nella sua stanza nel Palazzo Apostolica a causa di un infarto. La sua morte fu talmente fulminea che diede vita, inevitabilmente, fin da subito a una serie infinita di dietrologie e leggende, che volevano che fosse stato brutalmente avvelenato da qualche oscuro assassino proveniente addirittura dai Sacri Palazzi. Triste giallo che ancora oggi continua a circolare, tanto che lo stesso segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, ha dovuto ancora una volta smentire con imbarazzo. “La sua è stata una morte naturale. Dispiace che questo noir continui anche ai giorni nostri”, sono le parole pronunciate da Parolin. 

Italianissimo, veneto di Agordo, in provincia di Belluno, non ha lasciato alla Chiesa alcun documento magisteriale ufficiale, ma senza dubbio ha influito profondamente nell’immagine del Papato lasciando un modello pontificale luminoso e coerente.

Chi era Papa Luciani e per cosa si caratterizzò da subito

Uno stile nell’essere Papa fin da subito riconosciuto da tutti come estremamente semplice, personale ed evangelico. Ripreso poi dal suo successore, Papa Wojtyla, che fin dalla scelta del nome ha deciso di portare a compimento il suo progetto per la Chiesa e per l’umanità. A sua volta, Luciani optò per il nome di Giovanni Paolo con l’intento di proseguire nel solco dei due predecessori, ovvero dei due Papi del Concilio, Giovanni XXIII e Paolo VI. 

(Ansa)

La sua personalità era quella di un uomo mite e sapiente, doti che segnarono in maniera indelebile la sua immagine pubblica e che gli conferirono l’appellativo di “papa del sorriso”. Luciani era tanto un attento e profondo studioso, grande amante della letteratura, quanto un appassionato pastore innamorato del suo gregge e portatore sano di quella carità cristiana ed evangelica evidenziata dai suoi modi gentili e umili. Non a caso la parola humilitas, che lui considerava vertice della sapienza, venne scelta come centrale per il suo magistero fin dall’esordio. 

Nei suoi pochi interventi emerge il fatto che l’attenzione alla pace, alle ferite del mondo, ai poveri e alle Beatitudini evangeliche, e alla costituzione apostolica scaturita dal Concilio Vaticano II, la Lumen Gentium, era pressoché totale e incondizionata. La sua insistenza era centrata sul bisogno per la Chiesa di ritornare alle fondamenta, all’amore per Cristo e non per la mondanità, spirituale e non solo, e lo faceva con grande semplicità di linguaggio. Un aspetto che colpì subito nel cuore dei fedeli di tutto il mondo. 

Lo dimostrano le sue note, omelie, lettere, riflessioni e discorsi prodotti nell’arco del suo brevissimo Pontificato, ma al contempo capaci di dare la dimensione del suo magistero. “Io cercherò di avere davanti a me un episcopato con questo moto. Fede, speranza e Carità, se mettiamo in pratica queste cose siamo a posto. Cercate anche voi di fare altrettanto, siamo tutti poveri peccatori”, erano le parole pronunciate in un suo intervento precedente alla sua elezione, del 1959.

(Ansa)

“Egli ha incarnato la povertà del discepolo, che non è solo distaccarsi dai beni materiali, ma soprattutto vincere la tentazione di mettere il proprio io al centro e cercare la propria gloria. Al contrario, seguendo l’esempio di Gesù, è stato pastore mite e umile”, sono le parole pronunciate da Papa Francesco durante l’omelia della sua beatificazione, davanti alle migliaia di persone accorse a Piazza San Pietro, nonostante la pioggia battente, e provenienti principalmente Venezia, Vittorio Veneto e Belluno-Feltre, le tre diocesi in cui Luciani esercitò il suo ministero di sacerdote da giovane.

Le parole pronunciate da Papa Francesco per la beatificazione

Dopo la breve biografia letta dal postulatore della causa, il cardinale Beniamino Stella, sulla facciata della Basilica è stato scoperto l’arazzo con il ritratto del nuovo beato, con il suo tipico sorriso iconico, realizzato dall’artista cinese Yan Zhang. La causa di beatificazione si è aperta il 23 novembre 2003 nella diocesi di Belluno-Feltre, terra in cui Luciani nacque, e il 13 ottobre 2021 arrivò l’approvazione del miracolo per sua intercessione, l’inspiegabile guarigione di una bambina argentina, Candela Giarda, da una malattia cerebrale che l’aveva portata vicina alla morte. 

La festa liturgica del nuovo beato è stata fissata nel giorno della sua elezione a Papa nel 1978, il 26 agosto. Sull’altare è stata poi portata una reliquia di Papa Luciani, uno scritto autografo in cui compare lo schema sulle tre virtù teologali, fede, speranza e carità, che Giovanni Paolo II utilizzò per le tre catechesi del mercoledì pronunciate durante il suo Pontificato lampo. 

(Ansa)

Per Papa Francesco, Giovanni Paolo I attraverso il suo sorriso “è riuscito a trasmettere la bontà del Signore”. “È bella una Chiesa con il volto lieto sereno e sorridente, che non chiude mai le porte, che non inasprisce i cuori, che non si lamenta e non cova risentimento, non è arrabbiata e insofferente, non si presenta in modo arcigno, non soffre di nostalgie del passato”, ha commentato il Pontefice, riportando così alla luce il suo messaggio estremamente attuale a quarant’anni dalla sua morte, e di conseguenza estremamente profetico.

Luciani “ha vissuto nella gioia del Vangelo, senza compromessi, amando fino alla fine”, ha sottolineato ancora Bergoglio spiegando che proprio questo è il motivo principale della sua santità. Luciani, ha concluso l’attuale Successore di Pietro, “considerava sé stesso come la polvere su cui Dio si era degnato di scrivere”. Tanto da spiegare a tutti i fedeli, nell’Udienza Generale del 6 settembre 1978, che “il Signore ha tanto raccomandato: siate umili. Anche se avete fatto delle grandi cose, dite: siamo servi inutili”. 

Published by
Francesco Gnagni