Sono molte, almeno sette, le drammatiche emergenza dimenticate nel nostro Paese dalla istituzioni in tema di sanità, dal pronto soccorso alla telemedicina.
Non si sta facendo nulla, al momento, per affrontarle. Le mette in fila Il Sole 24 ore, aggiungendo che anche in questa stessa campagna elettorale, sempre meno priva di contenuti e al contrario più tema di show e intrattenimenti, a partire dalle comparsate sui social come sui continui litigi dei leader per espressioni e dettagli del tutto trascurabili, il tema della sanità pubblica nel nostro Paese sembra essere totalmente privo di interesse.
Tra queste, elenca il principale quotidiano economico italiano, ci sono la drammatica carenza di medici e infermieri, ma anche i pronto soccorso spesso e volentieri letteralmente vicini al collasso, fino ai sempre meno medici di famiglia, e il fatto che i pochi che ci sono restino troppo spesso sprovvisti di ruolo. Punti drammatici che vedono la sanità del nostro Paese, un tempo fiore all’occhiello, sempre più in stato di disgregazione.
Il Sole 24 Ore mette in fila i drammi della sanità italiana
Il quotidiano economico indica precisamente sette problemi del Servizio sanitario spiegando che di questi non si sta praticamente parlando. La sanità territoriale, ad esempio, è un fattore di cui si vociferò molto, troppo in passato e che ancora oggi resta un tassello totalmente a attuare, specialmente se si pensa che i fondi per assumere personale non sono ancora stati assegnati alle Regioni. Ma anche i medici di famiglia., una figura sempre più debole rispetto a un passato in cui costituivano il perno della sanità pubblica, invece oggi “pochi e senza ruoli”, attesta il quotidiano diretto da Fabio Tamburini.
Il giornale finanziario va anche in cerca delle motivazioni più evidenti di questa grave crisi, come ad esempio il fatto che la grave carenza di medici e infermieri è dovuta a 10 anni di tagli. Uno sforbiciare continuo che, nonostante le assunzioni per il Covid, ha portato a un buco di addirittura ventimila posti. Poi c’è il tema dei pronto soccorso in grave difficoltà, con sempre meno personale, stressato ed esposto a turni a dir poco massacranti.
Tutto condito dala formazione carente dei giovani medici, da una telemedicina che doveva rappresentare il futuro ma che invece si presenta priva di competenze adeguate e di tecnici adatti a gestire questo passaggio negli ospedali e negli studi medici. Per finire con il problema dei fondi rivolti al settore oggi sempre più in calo rispetto al Pil, nonostante il Pnrr che molti pensavano potesse rappresentare una sorta di “manna” per rialzare un settore sempre più in crisi profonda.