Spopola sul web la ricetta della cottura della pasta con coperchio e fuoco spento, che permette di risparmiare fino a 8 minuti di gas
A rilanciare la strana ricetta è stato giovedì scorso sul suo profilo social nientemeno che il professor Giorgio Parisi, ultimo premio Nobel per la Fisica, che ha voluto sperimentare in prima persona ai fornelli di casa questa possibilità: cuocere la pasta a fiamma del gas spenta, sfruttando il calore preesistente nella pentola mandata in ebollizione.
In realtà la cosiddetta “cottura passiva” non è una novità, non solo tra gli chef famosi e non, ma anche tra la gente comune che da anni ha sperimentato questa possibilità per cuocere il piatto più famoso al mondo.
La pasta cotta a fuoco spento
“Dopo aver portato l’acqua a ebollizione, buttate la pasta e aspettate 2 minuti. Poi spegnete il gas, coprite con un coperchio e calcolate un minuto circa in più, rispetto ai minuti consigliati di cottura sul pacco di pasta. Porterà ad ameno 8 minuti di risparmio di gas. Senza voler fare moltiplicazioni per le famiglie italiane, credo sia una notizia da divulgare, dovremmo cambiare abitudini e non è detto che sia un male“, questo è il post del Premio Nobel della fisica Giorgio Parisi che ha mandato in subbuglio il web, provocando diverse reazioni tra chi è favorevole e i puristi che non credono a questa possibilità. In realtà la cottura della pasta senza fuoco non è una novità, questo sistema viene già usato da qualche chef, ma anche da tante persone che lo applicano da tempo nella loro cucina e che porta a un considerevole risparmio sulla bolletta del gas.
La crisi energetica ha riportato alla ribalta la questione
La necessità di risparmiare il gas senza per questo rinunciare al nostro stile di vita ha fatto tornare d’attualità questa particolare modalità di cottura della pasta, ma alcuni mesi fa uno studio promosso dall’Unione italiana food, in occasione della giornata mondiale dell’ambiente, mise in rilievo proprio questa tecnica che, se seguita da tutti gli italiani, porterebbe a risparmiare ben 350 milioni di chilowattora. Fino al 6% di energia ed emissioni di CO2, risparmio che arriverebbe al 47%, spegnendo il fuoco dopo i primi 2 minuti di cottura tradizionale. Fondamentali in questo particolare periodo della nostra storia.
Ma in cosa consiste la cottura a fuoco lento?
Il fuoco del fornello acceso, ovviamente, serve per portare l’acqua della pentola alla temperatura di bollitura. Una volta buttata la pasta si tiene acceso il fornello per un paio di minuti ancora per far risalire la temperatura che si è nel frattempo abbassata, a quel punto si spegne il fuoco. La pasta cuocerà perfettamente nel tempo riportato sulla confezione, al massimo se non siete romani potrete tenerla un minuto in più. Il segreto sta nel tenere il coperchio sulla pentola sigillando il calore. “Penso che la cosa importante sia usare il coperchio sempre. Dopo che bolle se si lascia a fuoco bassissimo con il coperchio si consuma poco”, conclude Parisi al termine del suo esperimento, e se lo dice un Premio Nobel per la Fisica c’è da fidarsi.