Luca Guadagnino ha parlato di Bones and All e di come sarebbe potuto essere ancor più cruento di quanto lo sia già
L’attesissimo horror-romantico con protagonista Timothée Chalamet ha convinto quasi all’unanimità i fortunati spettatori della 79esima Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia, ma secondo Luca Guadagnino – il suo regista – la versione per il pubblico non è esattamente quella che avrebbe voluto.
Il film, tratto dall’omonimo romanzo di Camille DeAngelis, narra la vicenda di due giovani cannibali alle prese con un lungo viaggio negli Stati Uniti degli anni ottanta.
Il regista palermitano ha dichiarato che l’idea iniziale era di rendere la pellicola ancora più cruda: “Avevamo delle scene assai più violente, poteva essere molto più cruento. Ho girato molto di più, ma durante il processo di montaggio, io e il mio montatore siamo stati sempre chiari sul fatto che non avremmo mai dovuto essere egoisti riguardo alla nostra capacità di ritrarre l’orrore. C’era molto dolore tra questi personaggi, dovevamo rendergli omaggio. È stato molto bello, umiliante, reverenziale”.
Guadagnino ha poi continuato, parlando del rapporto con il pubblico in merito alla sua ultima fatica: “Credo nell’intelligenza delle persone. Non voglio mettere il pubblico in una situazione passiva. Mi piace che il pubblico sia attivo durante il film. Se ciò si verifica, ho la possibilità di esprimere complessità che potrebbero sembrare intollerabili”.