Us Open, continua la fantastica avventura del nostro Jannik Sinner che vola ai quarti di finale. Anche se è stato tutt’altro che semplice accedere al pass successivo visto che ha dovuto sudare ben sette camicie…
Per chi avesse visto il match ha pensato inevitabilmente ad una cosa: “Non è stato assolutamente il miglior Sinner della stagione“. Probabilmente lo avrà pensato anche lui in quel momento, ma alla fine è riuscita a spuntarla. Anche questa volta. Poco importa visto che una vittoria è pur sempre una vittoria. Come si dice nel calcio “una vittoria sporca“. Sì, possiamo così definire quello che ha compiuto il tennista di San Candido.
Dopo 45 minuti di gioco sembrava che le cose stessero andando per il meglio. Proprio come se fosse una passeggiata. Tanto è vero che il suo avversario, il bielorusso Ilja Ivashka, non aveva mai tenuto la battuta fino a quel momento. Poi, all’improvviso, qualcosa è scattato nella testa dell’avversario e soprattutto in quella del nostro italiano che si è complicato la vita da solo.
Anche se la partenza di Sinner è stata piuttosto anomala: commette quattro doppi falli nei primi due turni di battuta. A dire il vero non si era mai verificato tutto ciò. Anche Ivashka, però, ci mette del suo. Negli scambi, a comandare, è proprio il nostro Sinner. Risultato finale? 6-1, 5-7, 6-2, 4-6 e 5-3. Un 3-2 sudatissimo, ma che alla fine significa solamente una cosa: si vola ai quarti di finale.
Alla fine dell’incontro il 21enne ha rilasciato le prime dichiarazioni e, come riportato in precedenza, ha ammesso che non è stata la gara che aveva preventivato dall’inizio: “Non ho giocato al meglio, ma nel quinto set ho cercato di resistere e tirato fuori tutto quello che avevo. Volevo condividere con il pubblico questo sforzo visto che mi hanno aiutato”. Per la prima volta nella sua vita accede ai quarti di finale della competizione.