Un medico è stato accusato di aver abusato sessualmente nei confronti di alcuni dei suoi pazienti. Nelle ultime ore è arrivata la decisione da parte del tribunale che sta facendo discutere e che sta scatenando un bel po’ di polemiche
Per parlare di questa vicenda bisogna tornare indietro di un bel paio di anni. Siamo nel 2014 e ci troviamo in Abruzzo, precisamente a Chieti. Protagonista in questione è un medico che è stato accusato di aver abusato sessualmente di alcune madri di piccoli pazienti. La decisione da parte del tribunale della città abruzzese sta facendo non poco discutere visto che, l’uomo in questione, è stato assolto. Motivo? E’ stato ritenuto incapace di volere e parzialmente capace di intendere al momento dei fatti.
A confermarlo è stata una perizia: ad alterare gli impulsi del medico era l’assunzione di un farmaco per la cura del Parkinson. Per i giudici del tribunale, quindi, il medico in questione non è assolutamente imputabile. A riportare la vicenda ci ha pensato il noto quotidiano ‘Secolo XIX‘.
Otto anni fa l’ex primario del reparto di Neonatologia del Policlinico di Chieti era finito in manette per via di queste gravi accuse e posto agli arresti domiciliari. L’accusa era proprio di violenza sessuale nei confronti della madre di uno dei suoi piccoli pazienti che lo avrebbe appunto colpevolizzato. Come riportato in precedenza, però, una perizia ha confermato che gli impulsi del medico erano confermati dal fatto che lo stesso prendesse dei farmaci per combattere il Parkinson.
Per il tribunale l’uomo non è affatto da considerare un elemento pericoloso e quindi non è assolutamente imputabile. Il motivo? Quando gli è stato tolto il farmaco non ha avuto più il “discontrollo degli impulsi sessuali“. Durante il processo erano rimaste solamente due (su nove) delle parti civile costituite. Una decisione che non ha fatto mancare le polemiche.