Alessandro Giuli, editorialista di ‘Libero’ e conduttore tv, in esclusiva a ‘Notizie.com’: “Caro bollette? Il governo Draghi ha fatto quello che poteva”.
Il prezzo del gas continua ad essere in forte aumento e ci aspetta un autunno ed un inverno molto complicato. La redazione di Notizie.com ha contattato Alessandro Giuli, editorialista di Libero e conduttore tv, per fare il punto della situazione.
“Le sanzioni rientrano in un pacchetto deciso dall’Europa – ha detto Giuli ai nostri microfoni – e se l’Italia oggi trattasse separatamente con la Russia offrendo di ritirare o attenuare le sanzioni farebbe la figura di uno Stato disertore. Siamo in Europa e concertiamo con l’Europa le sanzioni migliori per mettere Putin nelle condizioni di negoziare una pace onorevole naturalmente per l’Ucraina. In questi mesi naturalmente ci stiamo chiedendo se le sanzioni stanno funzionando. E se un’arma non funziona la si può cambiare, riscostruire, ma resta da usare. Il punto adesso non è di rivedere il pacchetto delle sanzioni, ma concertare una politica europea da economia di guerra e farla bene. Quindi bisogna imporre alla Norvegia di socializzare l’extragettito del suo gas e cercare un meccanismo di solidarietà comune“.
Il governo Draghi si è mosso bene contro il caro bollette?
“Secondo me il governo Draghi ha fatto quello che poteva. Il premier ha tentato di lavorare ai fianchi i tedeschi ed anche i francesi per avere un tetto del gas. Si è schierato immediatamente dalla parte del mondo libero e, rispetto alle bollette, la strada è obbligata: si tratta di reperire risorse a saldi invariati. Altrimenti come extrema ratio valutare uno scostamento di bilancio. Penso, inoltre, che si debba ristorare tutto il comparto produttivo e le fasce sociali più esposte all’aumento dei prezzi dell’energia e dei beni di prima necessità“.
Con il Centrodestra al governo ci potrebbe essere un cambio di passo su questi temi?
“Ci sarà probabilmente una lunga negoziazione per la formazione del governo. Il nuovo esecutivo quasi sicuramente entrerà nelle sue piene funzioni a novembre inoltrato e dovrà correre tra legge di bilancio e tutti i compitini relativi al Pnrr. Probabilmente ci sarà il cambio di passo, ma lo vedremo il prossimo anno. Io penso che questo deve avvenire in modo unito, coeso e in nome della solidarietà nazionale da tutte le forze politiche subito. In questo recepisco gli appelli di Calenda, di Salvini e di Meloni. E’ giusto che i leader si parlino e concertino una politica comune, così come questo meccanismo deve valere su scala europea“.