E’ successo davvero di tutto, nelle ultime ore, al Senato dove il protagonista è stato Federico D’Incà. Del politico nessuna traccia visto che di lui non si sapeva davvero nulla
Il tutto si è verificato durante l’incontro dei capigruppo sul ‘Dl Aiuti bis‘. Non sono mancati affatto momenti di tensione, soprattutto quando il senatore di ‘Italia Viva’, Davide Faraone, ha annunciato alla presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati che la riunione dei capigruppo per decidere programma e calendario dei prossimi giorni sarebbe dovuta essere convocata in ritardo per esigenze da parte dello stesso D’Incà. Di quest’ultimo? Proprio nessuna traccia visto che era andato via da ‘Palazzo Madama‘ senza dire nulla a nessuno.
Il motivo? Nessuno lo conosce. Tanto è vero che è stato chiesto di convocare l’incontro per le 17:40 della giornata di ieri, mercoledì 7 settembre. Una richiesta che ha fatto infuriare non poco la presidente del Senato della Repubblica che ha ribattuto: “Quindi si tratta di una esigenza sua e non dei gruppi?“. La risposta, però, non si è fatta attendere: “L’orario è una esigenza del ministro“. “Capisco che siano delle esigenze sue, ma come le hanno le altre persone, gruppi ed anche la sottoscritta“.
Senato, D’Incà scappa per “esigenze”
La conferenza, alla fine, è iniziata lo stesso. Anche se le discussioni non sono servite affatto a far cambiare idea sia al ‘Movimento 5 Stelle‘ che al gruppo di ‘Alternativa c’è‘. Questi ultimi non hanno per nulla cambiato il loro pensiero in merito al ritiro degli emendamenti. Morale della favola? Discussione rimandata al 13 settembre.
L’obiettivo è quello di cercare di trovare un accordo sulle modifiche che riguardano il superbonus. Per lo sblocco dei crediti, per le imprese edili, pare che siano tutti d’accordo. Anche se per salvaguardare il decreto la proposta era solamente una: ritirare gli emendamenti e chiarire la questione.