Silvio Berlusconi a tutto tondo in un’intervista ribadisce la volontà di Forza Italia di presentarsi come forza di centro, anzi del vero centro, in opposizione a quello dei due ex esponenti del Pd.
Un vero e proprio siluramento da parte del Cav. nei confronti di Renzi e Calenda, che cerca in questo modo di spiegare all’elettorato moderato perché resta ancora lui il principale riferimento della famiglia popolare in Europa.
In una conversazione con il quotidiano di Varese Prealpina Berlusconi ha presentato le posizioni e le proposte del partito da lui guidato, con l’obiettivo di scongiurare “la tempesta perfetta”, vale a dire il drammatico rischio dell’arrivo della recessione dovuta all’inflazione che corre.
La ricetta di Berlusconi è quindi di mettere al primo posto il blocco del caro energia, pur rimanendo fedeli alle proposte su evasione fiscale e aiuti ad anziani. Il tutto, nel rispetto dei conti europei, confermando la vocazione europeista di Forza Italia nel solco della presenza all’interno del Ppe.
Davanti al centro “sempre più affollato”, spiega il direttore Daniele Bellasio riferendosi alle proposte di Renzi e Calenda, il fondatore di FI risponde che al contrario “distinguere è molto semplice”, in quanto “c’è una sola forza politica di centro che è espressione del Partito popolare europeo, la maggiore famiglia politica europea che guida le istituzioni europee. Quella forza politica in Italia siamo noi“.
L’ex premier è infatti convinto che dal prossimo voto ne uscirà “una sola forza politica di centro, ma politicamente e numericamente determinante”, ovvero Forza Italia. “Gli altri movimenti cosiddetti di centro, anche quello fondato da due convinti ex esponenti del Pd, non vinceranno nessun collegio e otterranno solo una manciata di parlamentari, che saranno relegati all’opposizione senza alcuna possibilità di contare qualcosa”.
Insomma, un vero e proprio fuoco di sbarramento quello del leader dei forzisti nei confronti dei due contendenti centristi ora alleati, che secondo molti analisti proverebbero a replicare l’impresa portata avanti dal Cav. con la nascita della Seconda Repubblica. “Dunque, qual è il voto utile per un elettore centrista, moderato, liberale, cristiano?”, chiosa perciò Berlusconi. “Io credo sia quello di dare più forza nel futuro governo a chi rappresenterà questi valori, in ogni decisione dell’esecutivo”.