Elezioni, Salvini: “Troppa disoccupazione, basta chiamare altri immigrati”

l leader della Lega boccia la richiesta degli industriali di aumentare gli ingressi “La Russia? I sanzionati soffrono meno dei sanzionatori, ma serve dialogo”

Immigrazione, grandi opere, pace fiscale, flat tax, reddito di cittadinanza. Bollette e guerra in Ucraina. Il leader della Lega Matteo Salvini affronta nell’intervista al Secolo XIX tutti i temi caldi del momento. E’ stato a Lampedusa e la Lega è tornata a denunciare la situazione critica sul fronte immigrazione a Ventimiglia. Il suo partito promette il riavvio immediato dei Decreti sicurezza se la coalizione vincerà. Sarà una riproposizione tal quale o pensa comunque a qualche aggiustamento? Magari in linea con il “blocco navale” dei vostri alleati? “I Decreti sicurezza hanno dimostrato di funzionare: gli sbarchi sono stati praticamente azzerati e così le partenze, le morti e i dispersi in mare. Il tutto a costo zero. Credo debbano essere subito riproposti e messi in pratica, non c’è bisogno di altro. Non solo Lampedusa, anche a Ventimiglia la situazione è drammatica, insostenibile e vergognosa“.

Il leader
Il segretario della Lega Matteo Salvini nella sede CNA durante incontro con gli artigiani (Ansa)

Da ministro dell’Interno sposò la linea dei corridoi umanitari. Accolse il 14 novembre 2020 i richiedenti asilo arrivati in aereo in Italia. Ritiene che sia la via percorribile? Il mondo produttivo ha chiesto a più riprese un incremento degli ingressi. “Chi scappa dalla guerra ha diritto di arrivare in Italia subito e in sicurezza, esattamente come succedeva quando ero al Viminale. In Italia la disoccupazione è in pericoloso aumento, soprattutto quella giovanile: mi preme trovare una soluzione per gli italiani in cerca di lavoro dignitoso, non serve chiamare lavoratori dall’estero“.

“Sempre sostenuta l’Ucraina”

Il leader
Il leader della Lega Matteo Salvini mentre si trova a Lampedusa (Ansa)

Fratelli d’Italia ha sempre sostenuto la posizione italiana, e i provvedimenti adottati, sull’invasione dell’Ucraina. Lei ha espresso perplessità soprattutto sull’invio di armi. La Lega proporrà uno scostamento rispetto alle politiche Ue e Nato proprio sulle armi? La politica delle sanzioni verso la Russia è stata sbagliata? “La Lega ha sempre votato tutti i provvedimenti a sostegno dell’Ucraina e contro l’invasione della Russia, la collocazione dell’Italia era, è e sarà sempre con il mondo libero, le democrazie e l’Occidente. È però doveroso riflettere, come fanno anche autorevoli politici e media internazionali, sulle conseguenze delle sanzioni a Mosca. Letta, a marzo, sosteneva che Putin sarebbe crollato in poco tempo, la realtà dice che i sanzionati soffrono meno dei sanzionatori. Bruxelles deve subito intervenire, come già successo per il Covid, per aiutare famiglie e imprese italiane che rischiano il tracollo a causa del caro energia e delle conseguenze delle sanzioni».

La sinistra non sembra d’accordo con quanto propone lei tra la gente e il Fisco. “La pace fiscale non è un premio per i furbi, ma un supporto concreto per chi a causa della crisi Covid – e ora del caro energia – non riesce a pagare. Si tratta di somme che lo Stato non incasserebbe mai, con la pace fiscale sosteniamo le imprese e garantiamo gettito allo Stato. Gli evasori vanno sempre puniti, le imprese oneste vanno sempre aiutate. È buonsenso, non propaganda spicciola

 

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