Dopo le tre sconfitte nelle prime sei partite ufficiali, l’ex allenatore della Lazio è chiamato a dare delle risposte.
Cercasi Inter disperatamente e ogni mezzo per trovarla è ben accetto. Pure un confronto a più voci, confronto che ha visto protagonisti giocatori, staff tecnico e dirigenza. Ad Appiano Gentile si sono ritrovato gli Stati Maggiori nerazzurri (Marotta, Ausilio, Zanetti, Baccin e Ferri) che hanno parlato alla squadra, con l’obiettivo di comprendere i motivi di un avvio di stagione deludente e motivare il gruppo a reagire e ritrovare la retta via. Tanti i punti toccati, dai blackout mentali che si palesano alla prima difficoltà, la differenza di rendimento complessiva rispetto all’anno scorso, gli atteggiamenti non sempre positivi in campo da parte di alcuni giocatori e infine la condizione atletica.
Alcuni giocatori hanno fatto notare come sentono di avere le gambe imballate, ma i dati dicono che l’Inter – nel derby e contro il Bayern – ha corso più degli avversari. Corrono male i nerazzurri, ma corrono e su questo dovrà intervenire Inzaghi. I dirigenti hanno rimproverato alcuni elementi della rosa, troppo plateali alcuni gesti in campo, soprattutto di protesta verso i compagni dopo un errore, comportamenti da cancellare subito. Questa la richiesta di Marotta, Ausilio e Zanetti. I giocatori hanno fatto mea culpa, si sono detti pronti a invertire la rotta, a cambiare già dalla sfida contro il Torino, partita in cui l’Inter non potrà sbagliare.
Il senso del discorso dei dirigenti: “Siamo l’Inter, la squadra è forte, servono voglia di primeggiare e rispetto per i tifosi”. Chi ha assistito all’allenamento successivo, sostiene che il confronto abbia prodotto buoni risultati, ma è ovvio che sarà il campo a parlare e il Torino è il primo banco di prova che si pone di fronte a Inzaghi e ai suoi. Non si può sbagliare, inimmaginabile perdere ulteriore contatto dalle prime. Inzaghi non rischia – assicurano dalla società -, per ora non c’è alcun pensiero a riguardo. Ma serve una svolta.