L’ultimo rilevamento della Confederazione dell’artigianato di Roma ha rilevato un aumento importante del costo del pane e della pasta
Alla luce degli aumenti dei prezzi di farine, cereali e materie prime in generale, nonché dei costi delle utenze elettriche, oramai più che raddoppiati, i panificatori sono stati costretti ad aumentare, mediamente fino al 30%, tanto il pane quanto gli altri derivati. Tra l’altro l’aumento del prezzo potrebbe variare tra le diverse aziende in base ai singoli costi di gestione e in base ai singoli prodotti.
Allarme rosso per il prezzo del pane
La CNA di Roma ha svolto uno studio su come l’aumento dei prezzi abbia avuto un effetto anche sui prodotti da forno, dopo il recente rincaro relativo alle materie prime. Secondo questa ricerca, i prezzi del pane sarebbero aumentati in alcuni casi anche più del 30%. Infatti, fino a pochi mesi fa il prezzo al kg si aggirava intorno ai 3 euro, ma oggi a causa dei rincari energetici si arriva a pagarlo più di 4 euro. Stessa sorte per i cornetti, arrivati a sfiorare i 2 euro, anche qui con un rincaro di oltre il 30%. Gli aumenti di prezzo delle materie prime sono le cause principali della situazione, il costo di un kg di farina era di 0,52 euro, oggi invece è cresciuto del + 50%, arrivando a 0,72. Anche i pelati hanno subito un incremento arrivando al costo di 1,95, con un + 50% e lo zucchero da 0,6 euro al kg a 1 euro. Invece il latte e il burro hanno subito un’impennata del + 30%, arrivando a 3 euro.
I panificatori per ora resistono
I prezzi, comunque, sempre secondo quanto rilevato da CNA di Roma, non sono ancora aumentati quanto gli incrementi nei costi di energia e materie prime lascerebbero presupporre, gli aumenti inevitabili per ora risultano contenuti perché i panificatori hanno cercato di contenere il più possibile i prezzi, nonostante le bollette alle stelle, assorbendo loro stessi alcune voci di spesa, come, ad esempio, il packaging e in parte l’aumento del prezzo delle materie prime: “Riteniamo che la soluzione più efficace e a portata di mano possa essere l’autoproduzione anche attraverso un rapido avvio delle comunità energetiche alle materie prime, la CNA di Roma è già impegnata per la sottoscrizione di accordi di filiera in grado di garantire continuità, qualità e prezzo, nel rispetto degli interessi di tutti gli attori coinvolti” ha commentato così la situazione la Presidente della CNA di Roma, Maria Fermanelli.