E’ giallo su una donna aggredita e salvata dal capotreno. La denuncia arriva dai sindacati: “Ristrutturazione folle del Cotral”. Ma l’azienda smentisce
Una rissa tra pendolari e dipendenti Cotral su una linea che viaggia ogni giorni. E per cosa, poi? Per la pausa caffé, con l’azienda che ha deciso di aumentare gestire in maniera diversa le ore di lavoro. Vero? I sindacati dicono che è così, l’azienda Cotral smentisce. Chi dice la verità? Di sicuro una macchinista del Cotral, che stava conducendo un treno in manovra, lungo la ferrovia Roma Viterbo, pare sia stata picchiata sere fa a piazzale Flaminio. Ad intervenire in sua difesa è stato il capotreno. La donna è stata trasportata in ambulanza all’ospedale. A denunciarlo è la Faisa Cisal. “Quanto successo a piazzale Flaminio – scrive il sindacato – è nient’altro che il frutto dell’odio che Cotral sta scatenando contro i lavoratori per coprire i propri grossolani errori. Lavoratori che stanno solo subendo la riorganizzazione pittoresca, unilaterale e presuntuosa attuata dal management di Cotral. Non tolleriamo più questo modo di fare dell’Azienda che decide senza alcun confronto, a dispetto delle regole, a ogni costo, producendo solo danno ai lavoratori, ai cittadini e all’utenza“.
Nell’occhio del ciclone il nuovo accordo sindacale che impone ai conducenti della Roma- Viterbo e della Roma- Lido di guidare per 50 minuti in più a turno. Senza pause. Un’intesa che ha generato una specie di sciopero bianco dei lavoratori che di “hanno fatto saltare il 62 per cento delle corse, causando la rabbia dei passeggeri“.
L’azienda Cotral smentisce seccamente: “Non ci risulta alcuna aggressione”
L‘azienda Cotral smentisce seccamente tutte le dinamiche di cui parla il Sindacato: “Non risulta alcuna aggressione fisica ai danni di una macchinista della linea Roma – Viterbo, ma un tentativo di entrare nella cabina di guida da parte di un utente che peraltro è fallito”. La precisazione del Cotral per il quale, dalle relazioni di servizio, la dipendente ha richiesto l’intervento del 118 che l’ha visitata sul posto senza riscontrare la necessità di trasportarla in ospedale.
A prescindere dai fatti, l’azienda afferma di condannare “ovviamente qualsiasi forma di violenza, anche solo verbale nei confronti del proprio personale. Al tempo stesso corre l’obbligo di condannare tutti i tentativi di strumentalizzazione e tutte le proteste al di fuori delle regole che contribuiscono ad alzare i livelli di tensione, impedendo il regolare svolgimento del servizio. L’auspicio è che la legittima rappresentazione delle istanze dei lavoratori rientri all’interno della corretta dialettica sindacale“