Il noto virologo, docente di Igiene all’Università Statale di Milano, alla vigilia della riapertura delle scuole lancia il suo monito
Da lunedì riapriranno le scuole in Italia di ogni ordine e grado e questa volta, dopo due anni di aperture e chiusure a singhiozzo per via delle limitazioni anti Covid, si ripartirà in presenza senza nessuna restrizione.
Per ora le mascherine non sono raccomandate se non ai fragili, ma secondo l’esperto virologo Fabrizio Pregliasco, direttore del Galeazzi di Milano, potrebbe essere necessario indossarle nuovamente in modo più esteso “perché non dobbiamo pensare che è finita, perché ci sono rischi per il futuro ed è opportuno pianificare l’eventualità di nuove restrizioni, nel caso in cui dovessero servire. Speriamo di no, però attrezziamoci, anche se in questa attuale situazione epidemiologica di apparente calma sul fronte Covid, credo che il messaggio che è stato dato con le indicazioni alle scuole, ossia che si può partire con una certa libertà, sia giusto”.
Pregliasco ha tenuto a puntualizzare come l’attuale situazione non deve farci abbassare la guardia nei confronti della malattia anche in virtù dell’esperienza vissuta in altri paesi: “Ricordiamoci quello che è successo in Australia, dove oltre al Covid con l’inverno agostano si è fatta vedere abbondantemente anche l’influenza. Considerando poi le condizioni ambientali tipiche della scuola come pure delle attività lavorative, i consueti sbalzi termici e le nuove varianti di Sars-CoV-2 che potranno anche emergere, dobbiamo almeno immaginarci un rialzo”. Ribadisce comunque come sia giusto veicolare un messaggio di apparente tranquillità: “Adesso il messaggio deve essere di tranquillità, ma sarà poi fondamentale stringere in caso di necessità. Lo stesso Istituto superiore di sanità nelle raccomandazioni ha previsto l’eventualità di uno scenario di maggiori restrizioni”.
“Sicuramente sì poteva fare meglio negli istituti scolastici”, ribadisce il virologo, “In termini populistici si può dire che non si è fatto abbastanza, ma si può sempre fare meglio”, ripete. “Sulla ventilazione per esempio, cioè sull’utilizzo di sistemi di disinfezione dell’aria, attuarli quanto più possibile aiuta e lo si potrà fare nel tempo. Ben venga tutto quello che si può migliorare anche in termini organizzativi e di spazio. Una continua progressione sarà positiva in generale, negli ambienti scolastici, anche per la qualità della vita e della didattica”.