Elezioni, Renzi: “La Meloni non è fascista, ma è sfasciata…”

Il leader di Italia Viva ne ha per tutti e attacca la presidente di Fratelli d’Italia in modo poco elegante, ma ne ha anche per altri

Matteo Renzi ne ha per tutti. Dall’alto della sua poltrona si mette lì, a pontificare e a dare giudizi su tutti i suoi colleghi e rivali poltiici. Comincia con l’avversaria numero uno, la presidente di Fratelli d’Italia. “Meloni non è fascista è sfascista: dove li trovano i  100 miliardi per le promesse che hanno fatto? Questa è la destra“. Un attacco senza precedenti da parte del leader di Italia Viva che si mette a pontificare e a giudicare programma e strategia della destra senza avere timore di dire cose contro un suo avversario.

Il leader
Il segretario di Italia Viva Matteo Renzi (Ansa)

Il leader di Italia Viva Matteo Renzi non si accontenta della Meloni e attacca anche gli altri suoi avversari, apostrofandoli e attaccandoli in ogni modo, ne ha anche per il numero uno dei Cinquestelle, anche se tra i due non c’è mai stata grande sintonia anzi più che altro vera antipatia, almeno così sembra da qualche anno a questa parte. “Dall’altra parte c’è Conte che va in processione a Palermo come il santo patrono del reddito di cittadinanza

Renzi contro tutti

L'attacco
Renzi ad Ercolano, dalla collaboratrice Claudia Clemente (Ansa)

Un fiume in piena, Matteo Renzi. Non si tiene e va avanti a testa bassa senza alcun timore referenziale. E così attacca anche Luigi Di Maio. per lui sembra essere l’attacco più duro: “Mentre  Di Maio archivia Tony Blair trovando casa nel Pd dopo averlo infangato con il partito di Bibbiano“. Ma non è solo il presidente di Impegno Civico, anche il leader di Sinistra Italiana: “Poi c’è Fratoianni che non ha votato la fiducia a Draghi una sola volta e si mette con Letta che si dice sostenitore dell’agenda  Draghi. Ecco perché il terzo polo: non siamo cibo per algoritmi è e populismi

Infine Renzi spiega la sua strategia e quella del suo collega di partito Carlo Calenda: “Vogliamo arrivare a essere decisivi : il premier lo faranno Meloni o Draghi e non ho dubbi che se c’è da ragionare del caro energia o della guerra o di regole della democrazia preferisco l’ultimo. Se insieme a Calenda riusciamo ad arrivare al 10 per cento facciamo la differenza“, così Matteo Renzi presentando a Lugano i candidati della circoscrizione estero della lista Azione

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