Elezioni, bombe, botte e minacce: tutte le violenze rosse

L’assalto al gazebo leghista a Marina di Carrara è solo l’ultimo episodio. Da Torino a Roma, da Milano a Palermo: in un libro la mappa delle aggressioni “democratiche”

Molotov, bastonate, ordigni esplosivi, minacce, insulti, incendi dolosi, spedizioni punitive e via di questo passo. Di che cosa stiamo parlando? Si tratta forse della famosa onda nera che avrebbe travolto l’Italia? No, in realtà, scrive il quotidiano Libero. Quelle in cui i protagonisti, cioè i violenti, sono di sinistra: anarchici, autonomi, antifascisti e affini… Già, perché l’aggressione di sabato sera a Marina di Carrara, dove quaranta compagni hanno assaltato un gazebo leghista, è solo l’ultima di una lunga serie. A raccogliere e a mettere in fila tutti gli episodi avvenuti negli ultimi anni è stata Francesca Totolo, nel libro, appena uscito, “Emergenza antifascismo. Dagli anarchici ai centri sociali: mappa delle violenze rosse in Italia” (Altaforte edizioni, pp. 170, 15 euro).

Scontri
Scontri a Bologna tra giovani di sinistra e la polizia (Ansa)

Un fenomeno impressionante che però non sembra preoccupare nessuno. A parte, va detto, i servizi segreti, che nella loro relazione annuale, presentata in parlamento a febbraio, dedicano cinque pagine all’estremismo di sinistra e solo una alla destra radicale. Riportare tutti i casi è materialmente impossibile. Ma ecco una significativa carrellata, da Nord a Sud. A Torino la violenza rossa ruota attorno al centro sociale Askatasuna, protagonista di pestaggi, guerriglie e scontri con la polizia. Secondo i giudici, scrive Francesca Totolo, solo negli anni 2020 e 2021 ci sarebbero state “ben 14 azioni violente contro i cantieri dell’alta velocità in Val di Susa“.

Pietre e molotov son tornate di moda

Scontri
Un momento in cui si ricorda Carlo Giuliani morto a Genova nel 2001 (Ansa)

Durante quegli attacchi, “i militanti del centro sociale hanno lanciato pietre e molotov, appiccando incendi all’interno di aree boschive“. Non solo. Nei fascicoli giudiziari compaiono pure “i pestaggidegli spacciatori stranieri nel quartiere Vanchiglia di Torino” (l’accusa ai pusher non era quella di portare degrado e morte, ma quella di attirare la polizia) e le botte (con annessa rapina) a un nigeriano colpevole di non aver pagato 60 euro d’affitto agli antagonisti per un alloggio in uno stabile occupato in cui viveva con moglie e figlia minorenne. Da Torino a Milano. “Durante una manifestazione No green pass del 9 ottobre 2021, un gruppo di anarchici prese la testa del corteo, ingaggiando azioni di guerriglia nei confronti delle forze dell’ordine“. Il bilancio fu di 57 denunciati e un arresto. La fine del 2021 è stata anche segnata da un attacco dinamitardo: “Il 21 dicembre un incendio ha distrutto la filiale UniCredit di via Richard 7. Un portale web della galassia anarchica pubblicò la rivendicazione: “Il fragore della rivolta ha infranto il silenzio di una gelida notte d’inverno”“.

Nel luglio del 2022 Juan Antonio Sorrocheè stato condannato a 28 anni di reclusione perché “colpevole di attentato a fini terroristici ed eversivi e di fabbricazione e porto di ordigni esplosivi”. L’anarchico spagnolo è stato ritenuto responsabile di aver collocato, nell’agosto del 2018, due ordigni esplosivi alla sede della Lega di Villorba, nel Trevigiano“. Nel luglio del 2021 quattro antagonisti sono stati condannati “per aver minacciato e ferito Enrico Barbetti, cronista del Resto del Carlino“, e altri sette “per aver distrutto l’auto con a bordo Matteo Salvini durante la visita al campo nomadi di via Erbosa, a Bologna, nel novembre del 2014“. Non solo. Vi ricordate il Cinema America? Lo spazio culturale sostenuto, tra gli altri, da Giuseppe Conte, Nicola Zingaretti e Roberto Gualtieri? Bene. “Nel novembre del 2021“, scrive la Totolo, “alcuni ex militanti del Cinema America rivelarono al quotidiano Domani il clima di terrore che si respirava all’interno dell’occupazione, dove sarebbe stato accumulato un vero e proprio arsenale, tra spranghe, fionde e spray al peperoncino. Giulia Moriconi, una degli occupanti originari, riportò che il leader Valerio Carocci “usava la violenza psicologica, sempre, tantissima, nei confronti di tutti”“.

Gestione cookie