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US Open, fenomeno Alcaraz: batte Ruud ed è il nuovo numero 1 al mondo

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Carlo Roscito

Il classe 2003 è il più giovane vincitore di un torneo dello slam degli ultimi 20 anni. Ci è riuscito alla nona occasione, soltanto Nadal ha fatto meglio. Djokovic e Federer sono alle spalle. 

“Bravo Carlitos!”: anche i led intorno al campo, a fine partita, si congratulano con il nuovo numero 1 al mondo. Carlos Alcaraz trionfa agli US Open piegando in quattro set Casper Ruud. Il classe 2003 è il più giovane vincitore di uno slam degli ultimi 20 anni, per lui si tratta della prima tappa illustre di una giovane, eppure già illustre carriera.

Carlos Alcaraz è nato il 5 maggio 2003 (Ansa Foto)

In testa alla classifica Atp a soli 19 anni. È il nono teenager a vincere un torneo dello slam nell’era Open. Chiude il match con un ace, lo spagnolo: bravo ad allungare nel terzo set con un tie-break perfetto. Il risultato finale: 6-4 2-6 7-6 (1) 6-3. Il servizio della vittoria, poi la corsa nel proprio angolo ad abbracciare il papà, il fratello e il coach Ferrero, anche lui in passato numero uno al mondo. Alcaraz è il quarto spagnolo a guardare tutti dall’alto verso il basso dopo il suo allenatore, appunto, Moya e naturalmente Nadal. Proprio Rafa è l’unico ad aver vinto prima uno slam: gliene bastarono 6 per trionfare. Alcaraz ci è riuscito alla nona occasione, è un altro dato straordinario. Basti pensare che Djokovic ci è riuscito al 12esimo tentativo e Federer soltanto al 19esimo. La mancata partecipazione del serbo, bloccato dalle questioni relative al mancato vaccino anti-Covid, gli hanno spalancato le porte del successo.

Alcaraz: “Ho pianto pensando a mia madre”

Carlos Alcaraz ha battuto in quattro set Casper Ruud nella finale degli US Open (Ansa Foto)

Prima di ricevere la coppa Alcaraz ha parlato al pubblico presente: “Sognavo questo momento da quando ero bambino, ho lavorato tanto e duramente. Non è facile parlare, sto provando tante emozioni. Tutte le decisioni complicate le ho prese con il mio team e i miei genitori, per me è una vittoria speciale. Ho pianto una volta vinto, stavo pensando a mia madre che non è qui. Ci sono diversi parenti qua con me, però tanti altri non sono potuti venire a vedere la finale. Pensavo a tutti loro”. Ruud, ora numero 2 al mondo, ha commentato con un pizzico di delusione per l’occasione persa: anche lui, vincendo, sarebbe salito in cima alla classifica Atp: “Io e Carlos sapevamo cosa ci fosse in palio, sono un po’ amareggiato di non essere il primo, ma il numero 2 non è male come posizione. Sono pronto a inseguire ancora il mio primo slam e il primo posto”. Un pensiero anche al pubblico statunitense vista la triste ricorrenza dell’11 settembre: “Questa è una giornata importante, voglio ricordare tutte le persone che hanno perso la loro vita in quella giornata tragica nel 2001. Il mio pensiero va anche a chi ha perso qualcuno di caro”.

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Carlo Roscito