Pensioni, blitz dell’Inps: caccia ai “furbetti” del bonus 200 euro

Pensioni, maxi blitz da parte dell’Inps che sta dando la caccia ai “furbetti” che hanno intascato, senza averne alcun diritto, il bonus dei 200 euro

Un qualcosa di veramente incredibile sta accadendo per quanto riguarda il mondo delle pensioni e soprattutto per le buste paga. Ci sono stati tanti, tantissimi controlli da parte dell’Inps, in merito al bonus da 200 euro che era stato erogato nel mese di luglio. In poche parole c’è il serio rischio che qualcuno debba restituire la cifra che hanno ricevuto nelle ultime settimane.

Pensioni, molti controlli su chi deve restituire i 200 euro
Bonus 200 euro (screenshot video YouTube)

Tanto è vero che l’istituto di previdenza sociale sta continuando questa serie di controlli che mettono nel mirino proprio coloro che hanno richiesto questo “extra”. Da come ben sappiamo per poter usufruire di questo bonus bisogna vere un reddito superiore di 35mila euro ed anche per aver usufruito dello sgravio contributivo pari allo 0,8% nei primi sei mesi dell’anno.

Inps, scattano i controlli: chi deve restituire i 200 euro?

Scattano i controlli da parte dell'Inps
Inps (Ansa Foto)

L’Inps ha annunciato che è pronta a controllare tutte le posizioni dei beneficiari dei bonus. In particolar modo i pensionati, dipendenti pubblici e privati e soprattutto coloro che ricevono il reddito di cittadinanza. Subito dopo le verifiche di rito non è assolutamente da escludere che partano le lettere per la richiesta da parte dello stesso Istituto nazionale della previdenza sociale per la restituzione dei soldi, solamente se dovessero esserci delle criticità sui requisiti.

Non solo: potrebbe anche accedere che la stessa Inps possa prendere direttamente il bonus pagato per “errore” a partire dal prossimo mese di accredito. Per chi non lo sapesse a partire dal mese di ottobre il bonus verrà dato anche ad altre categorie che, fino a qualche mese fa, erano stati esclusi. Un esempio su tutti? I collaboratori sportivi, precari della scuola ed i lavoratori che non hanno potuto usufruire di questo sgravio contributivo per i primi sei mesi dell’anno visto che erano coperti appunto da contribuzione figurativa.

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