Il governatore della Puglia alza i toni con alcune frasi ritenute “pericolose” dal centrodestra: niente retromarcia, scoppia la polemica.
“In questo momento la Puglia è come Stalingrado”. Parole del governatore Michele Emiliano, che in un comizio a Bari ha ribadito il sostegno ad Enrico Letta, con toni che non sono affatto piaciuti al centrodestra e a Giorgia Meloni.
La leader di Fratelli d’Italia lo ha ribadito ieri nel faccia a faccia proprio con Letta, tuonando contro quel discorso che non si è limitato a ribadire quanto la Puglia, almeno secondo Emiliano, sia decisa ad appoggiare alle urne il lavoro svolto negli ultimi anni. “I nostri avversari qui non passeranno – ha infatti affermato il governatore pugliese – dovranno sputare sangue”. Ciò che è stato sottolineato dal centrodestra non è solo il tono e il contenuto del discorso, di certo esagerato, ma anche l’immobilismo di Letta, seduto al suo fianco e pronto a scandire con un applauso il discorso di Emiliano. Inevitabile quindi un attacco, in primis da Giorgia Meloni, che ha ritenuto quelle parole l’ennesimo passaggio di una campagna d’odio contro di lei.
L’asticella verbale si alza, lo scontro entra nel vivo, con frasi che almeno nel caso di Emiliano risultano molto dure. “La campagna d’odio sta raggiungendo livelli mai visti prima”, ha affermato la leader di FdI, e nel confronto con Letta ha ribadito il concetto. “Da Emiliano ho sentito parole scandalose, e Letta ha applaudito”. Niente retromarcia quindi a distanza di ore da quel discorso, ma una serie di accuse lanciate da molti esponenti del centrodestra.
Fitto e Gemmato hanno chiarito di non essere meravigliati dai contenuti del discorso di Emiliano, che “ha abituato a discorsi violenti”. Ferma condanna anche da Giovanbattista Fazzolari. “La deriva estremista del Pd e di Letta li porta ormai da tempo ad usare espressioni degne dei peggiori centri sociali ed estremisti”. Per Luca Ciriani invece è ancora più grave che sia stato un ex magistrato a pronunciare quel discorso. “Da lui ci si aspetterebbe un atteggiamento più consapevole dei rischi che parole d’odio possono avere”.