Nel duello tra Giorgia Meloni ed Enrico Letta, andato in onda ieri sul sito del Corriere, il segretario dem “esce a pezzi”, secondo quanto riporta il quotidiano Libero. “In imbarazzo su alleanze e programmi, sa solo invocare Draghi”.
Mentre dall’altro lato va in scena il punzecchiamento da parte di Matteo Salvini all’alleata di coalizione, che chiede di smettere di “tentennare sui soldi”.
La campagna elettorale entra nel clou a poche settimane dalle elezioni, e il duello che sarebbe dovuto andare in onda sulla tv pubblica, nel salotto di Bruno Vespa a Porta a Porta, è invece finito online, sul sito del Corriere, in una diretta moderata dal direttore Luciano Fontana.
Incontro in cui però, a detta del quotidiano di centrodestra che ha riassunto lo scontro con un articolo a firma di Pietro Senaldi, Letta è apparso piuttosto in difficoltà rispetto alla favorita alle prossime elezioni, la Meloni. “Un risultato Enrico Letta l’ha ottenuto, nei novanta minuti di duello contro la Meloni”, scrive Senaldi.
“È riuscito a non addormentarsi ascoltando sé stesso”, chiosa ironicamente, parlando di un confronto che è stato “un’agonia per il segretario del Pd, cotto e poco preparato rispetto alla rivale, che aveva studiato un di più e gli ha dato una lezione mediatica e politica”. Mentre dall’altro lato, “malgrado qualche assist del moderatore, il leader del Pd non è mai riuscito a entrare in partita, ha attaccato a testa bassa per essere poi puntualmente infilato in contropiede”.
In sostanza, secondo il quotidiano diretto da Alessandro Sallusti, Letta non aveva proposte e non ha fatto una bella figura di fronte a Giorgia Meloni, leader in ascesa. “Non ha proposto nulla, se non la criminalizzazione dell’avversario”. Eppure i temi affrontati sono stati numerosi, a partire dall’Europa, con immancabili richiami all’autorevolezza di Draghi che non è sembrata però convincere molto, se non altro in relazione alla proposta del Pd alle prossime elezioni.
L’accusa di Letta è che Meloni sarebbe colpevole di avere osteggiato un governo, quello guidato da Draghi, “che ha funzionato”. La replica della Meloni non si è fatta attendere, ricordando il caso della legge di bilancio presentata senza tempo per la discussione, tagliando fuori di conseguenza il Parlamento, e governando per gran parte del tempo “a colpi di decreto”. Prima dell’affondo finale: “Se questo è il concetto di democrazia che ha il Pd…”.