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Politica

Basta comizi, ora la campagna elettorale si fa sui social media

Published by
Mauro Simoncelli

La campagna elettorale 2.0 si è spostata dalle strade alla realtà virtuale dei social media e i partiti si combattono a colpi di tweet e like

Dal 2019 è possibile promuovere contenuti legati alla campagna elettorale soltanto per i social gestiti da Meta, cioè Instagram e Facebook. Ed è su queste due piattaforme che i partiti hanno cominciato ad investire tanto tempo e denaro, assumendo tanto di social media manager per svolgere al meglio tale compito.

campagna elettorale 2.0 –

In tempo di elezioni i vari candidati fanno a gara per accaparrarsi visibilità sui social e per far parlare di loro e delle loro idee. Anche i comunicati stampa ormai vengono fatti attraverso Twitter o Facebook. Infatti in questi giorni siamo immersi, senza neanche più il sapore della novità, nell’ennesima campagna elettorale che viviamo e vediamo principalmente sui social.

La campagna elettorale 2.0

E’ quasi inutile dirlo, ma sappiamo tutti che le piattaforme social sono parte integrante della nostra società, a volte fonti di informazione, più spesso occasione per dire la nostra su qualunque argomento sia abbastanza popolare, sicuramente hanno cambiato totalmente il processo di fruizione dell’informazione portandolo a nuove frontiere. E la campagna elettorale per le elezioni politiche del 25 settembre prossimo, ne riflette assolutamente le nuove tendenze. Tutto è diventato ancora più evidente con lo spettacolare sbarco su Tilk Tok, il social rivolto essenzialmente ai più giovani, di Silvio Berlusconi e Matteo Renzi, seguiti a stretto giro di posta, da Calenda e da tutto il Partito Democratico. 

Investimenti di migliaia di euro

Oggi è possibile sapere quanto spendono i partiti per le sponsorizzazioni su Instagram e Facebook grazie alla “Libreria inserzioni di Meta“, un archivio in costante aggiornamento creato dal colosso di Mark Zuckerberg nel 2019 con l’obiettivo di garantire da parte di Meta trasparenza sulle inserzioni pubblicitarie che riguardano temi di natura politica, elettorale o sociale. A guidare la classifica dei leader che hanno speso di più c’è Matteo Salvini. Il segretario della Lega nell’arco temporale che va dal 2 giugno al 30 agosto ha pagato per le inserzioni su Meta 84.013 euro, di cui 54.813 euro per i 69 post sulla sua pagina personale Matteo Salvini, mentre sono costate 29.200 euro le altre 14 sponsorizzazioni nella pagina del partito Lega Salvini Premier. Primo partito secondo e grande favorito secondo molti sondaggi, Fratelli d’Italia si accontenta di spendere la metà rispetto al leader della Lega. Giorgia Meloni, infatti, ha deciso di puntare principalmente sul profilo del partito sul quale ha investito 29.200 euro per 14 inserzioni.

Forza Italia fanalino di coda

Una volta era il partito che aveva rivoluzionato l’esposizione mediatica dei candidati alle elezioni ora non sembra seguire la nuova tendenza social. Silvio Berlusconi e Forza Italia risulta infatti essere il partito ad aver investito meno sui social media e ha deciso di puntare molto sui social in questa sua campagna elettorale ma in versione smart working, che prevede la pubblicazione giornaliera di una video-pillola del suo programma, ha speso per 70 post appena 5.399 euro. Il Pd sta provando a rimontare in questa speciale classifica, e nell’ultimo mese, il partito di Enrico Letta ha speso per le sponsorizzazioni su Facebook e Instagram 35.350 euro in 111 post, appena 6 mila euro in meno rispetto a quelli spesi da Salvini per quasi la metà dei contenuti.

 

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Mauro Simoncelli