Per la Guerritore la leader di Fdi è responsabile della caduta di Draghi: falso, perché lei era all’opposizione
La logica è: intervista un personaggio dello spettacolo e fagli dire qualcosa contro la Meloni, così ci costruiamo sopra un titolo. E, anche se quello dice una fregnaccia, non contestargliela, anzi lasciala in pagina, ché una bugia, se viene ripetuta, finisce per essere una verità. Con questo metodo, scrive Libero, non proprio impeccabile sul piano giornalistico, mettiamola così, La Stampa ha intervistato l’attrice Monica Guerritore, da sempre pasionaria anti-destra, con l’obiettivo dichiarato di farle dire peste e corna di Giorgia. Ora, la Guerritore può pensarla come le pare e esternare tutto il male possibile sulla Meloni. Però deve essere esatta in ciò che dice, sennò perde credibilità e il suo stesso attacco finisce per indebolirsi e ritorcersi contro colei che lo fa. Perché, intendiamoci, un personaggio dello spettacolo non è tenuto a occuparsi e a saperne di politica; ma, se decide di parlarne, deve prima informarsi e sapere ciò che dice per non fare clamorosi scivoloni. “Il fatto che sia donna o uomo è ininfluente rispetto al dato gravissimo che questa persona abbia contribuito, in un momento storico drammatico, a buttare giù un governo sei mesi prima della sua fine naturale. Un governo che stava lavorando bene in uno scacchiere geopolitico molto complesso. Una grave complicità in un’azione che ha fatto un gran male al nostro Paese“.
Nessuno, tanto meno la Tamburrino, l’intervistatrice, che nella domanda successiva passa a parlare d’altro, deve aver comunicato alla Guerritore che non è stata mica la Meloni a far cadere il governo Draghi, e questo per una semplice ragione: lei al governo non c’era e nemmeno in maggioranza, perché era all’opposizione. Chi ha fatto cadere Draghi sono stati altri, a cominciare da quel Conte, un tempo alleato del Pd tanto amato dalla Guerritore… A fronte di questa balla clamorosa sparata a inizio intervista, perdono valore tutti i successivi attacchi che la Guerritore sferra alla Meloni, a partire dalla profezia per cui “quando la Meloni non sarà più all’opposizione, le arriveranno mazzate da ogni parte“.
Bugie fatte passare per verità
Ma, in fatto di fake news, i giornali anti-meloniani hanno preso una laurea. $ inciampato in una bella grossa pure il Corriere della Sera, che l’altro ieri aveva ospitato in un pacato (e palloso) confronto la Meloni e Letta, intervistati dal direttore Luciano Fontana. Ebbene, commentando il dibattito e dando le pagelle ai leader e alle rispettive performance, la giornalista del Corriere Virginia Piccolillo scrive che la Meloni ha preso “due scivolate” e la seconda è che “la Polonia non confina con la Russia”.
Ma siamo sicuri? Con il Paese dello Zar il Paese polacco confina per ben 210 chilometri, cioè quelli corrispondenti all’exclave di Kaliningrad. Ah, ve l’eravate dimenticata perché è fuori dal restante territorio russo e un tempo è stata terra tedesca? Eppure se ne è parlato tanto nei primi mesi della crisi in Ucraina, al Corriere – che ci risulta si occupi di attualità dovreste saperlo… O magari come caposervizio esteri e correttore bozze in via Solferino è arrivato il ministro degli Esteri Di Maio, colui che era convinto che la Russia avesse uno sbocco sul Mediterraneo?