Il giocatore professionista di poker ha parlato in esclusiva a Notizie.com. Non ha dubbi: la crisi attuale dipende dalle scelte poco umili da parte della dirigenza.
Un’altra batosta in Champions League. Pochi giorni dopo le delusioni per la partita con la Salernitana (per la prestazione e il risultato condizionato dall’errore topico del Var), è stato il Benfica a condannare la Juventus alle nuove critiche, stavolta internazionali.
Ancora 0 punti in un girone in cui i portoghesi e il Paris Saint Germain hanno già preso il largo con 2 vittorie in 2 gare. Qualificazione agli ottavi in salita così come tutto l’inizio della stagione. Luca Pagano, giocatore professionista di poker, imprenditore e protagonista negli eSports con il team internaionale Qlash, ha commentato il momento dei bianconeri in esclusiva a Notizie.com. Tifoso juventino doc, nonostante le critiche continuerebbe a puntare la sua fiche su Allegri: “Uno non diventa un pollastrone all’improvviso, in una partita o in un’annata. Vorrei capire se la squadra sia stata costruita sulle sue indicazioni, se ha ottenuto ciò che voleva o se ha avuto delle limitazioni. Questo non lo sapremo mai. Lui alla Juve ha ottenuto risultati e sempre dimostrato professionalità”. L’ipotesi esonero non è però più impronosticabile: “Cambiare oggi non avrebbe senso, poi a fine anno andranno fatte delle riflessioni. Bisogna capire quelli che sono stati gli errori programmatici e strutturali”.
Pagano, le responsabilità, più che in panchina le individua nell’organigramma societario. “Guardo le partite e soffro, queste sconfitte però possono fare bene. Non tanto per il risultato nel presente, ma per far sì che in futuro la dirigenza non sia più arrogante come invece successo negli ultimi anni. C’è da ricostruire, queste figuracce devono servire da lezione, da insegnamenti per andare in profondità nella lettura delle situazioni. Non sono state fatte scelte umili. Parlo dell’acquisto di Cristiano Ronaldo, ma anche di alcune cessioni come quella di Matuidi, oppure l’allontanamento di Marotta. Oggi si pagano queste scelte. L’arroganza, ripeto, per me è la vera responsabile del momento di crisi. Non punterei troppo il dito sul tecnico e sul gioco, senza di quello comunque la Juve ha fatto due finali di Champions League”. In estate si dovrà cambiare rotta, magari anche prima: “La Juve resta comunque una delle società più serie, va fatta un’analisi attenta”, chiude Pagano. “Poi vedremo se riusciranno a farla a stagione in corso oppure alla fine. Per costruire ci vuole tanto tempo, per distruggere tutto invece ci vuole un attimo”.