Con più di 500 leader internazionali, l’ultimo solenne saluto a Elisabetta II sarà l’evento più importante delle ultime decadi
La lista dei presenti alle esequie della sovrana, deceduta lo scorso 8 settembre a Balmoral, in Scozia, si allunga giorno dopo giorno. Tanti i leader e i capi di Stato provenienti da tutto il mondo che hanno annunciato la loro presenza a Londra lunedì 19 settembre, per la cerimonia che, a Westminster Abbey, concluderà il lungo tributo a sua Maestà.
Ma c’è anche un elenco di chi non ha ricevuto l’invito ufficiale, infatti, fonti di Whitehall hanno confermato l’esclusione dei leader di Russia, Bielorussia e Myanmar, mentre l’Iran sarà rappresentato soltanto a livello di ambasciatori.
Un evento di risonanza mondiale
Le esequie ufficiali per la morte della regina Elisabetta II, che si terranno il prossimo 19 settembre, saranno un evento di portata mondiale. Saranno infatti più di 500 i leader internazionali che hanno accettato l’invito e arriveranno da ogni parte del globo a Londra per presenziare all’ultimo saluto alla monarca a Westminster Abbey, vicino al Parlamento britannico. Si tratta dell’evento di ordine pubblico più imponente della storia britannica. Se per i funerali della Regina madre nel 2002 arrivarono a Londra 250mila persone, stavolta ne sono previste almeno un milione.
Il corteo funebre Reale
Re Carlo III e la regina consorte Camilla saranno in testa al corteo che seguirà il feretro della regina. Subito dopo, il principe di Galles William e la principessa di Galles Kate Middleton, insieme ai tre figli minori di Elisabetta e Filippo, ovvero Anna col marito, Andrea ed Edoardo, con la moglie Sophie di Wessex. Poi gli otto nipoti: Harry con Meghan Markle, Peter Phillips e Zara Phillips col marito Mike Tindall, Beatrice ed Eugenia di York coi rispettivi mariti. Lady Louise Windsor e Jeames, Visconte di Severn, i figli di Edoardo e i due figli della principessa Margaret, la sorella della regina. E ancora cinque cugini paterni di Elisabetta II con rispettivi consorti, quattro dame di compagnia e Angela Kelly, fidatissima consigliera della regina.
Presenti tutti i leader mondiali
Il nuovo primo ministro inglese Liz Truss, l’ultima ad incontrare la regina a Windsor solo due giorni prima della sua morte, è in cima alla lista dei presenti ai funerali insieme al leader dell’opposizione Keir Starmer e ai primi ministri del passato Boris Johnson, Theresa May, David Cameron, Gordon Brown, Tony Blair e Sir John Major. Saranno presenti il presidente americano Joe Biden con la moglie, la first lady Jill Biden, parteciperanno il presidente francese Emmanuel Macron, il presidente italiano Sergio Mattarella, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il presidente brasiliano Jair Bolsonaro, tra gli altri. Si attende anche l’arrivo dei capi di Stato dell’Australia, Nuova Zelanda e Canada. Tra i reali internazionali ci saranno l’imperatore Naruhito del Giappone e il re Felipe VI e la regina Letizia di Spagna. Ha invece destato molta perplessità l’invito esteso al re emerito spagnolo, Juan Carlos e la moglie Sofia. Tra gli altri sovrani europei, i reali di Belgio, Olanda, Norvegia, Svezia, Lussemburgo e gli ex sovrani di Grecia. Inoltre saranno presenti anche il presidente romeno, Klaus Iohannis, il ministro degli Esteri del Messico, Marcelo Ebrard e il presidente della Serbia, Aleksandar Vucic che hanno confermato la loro presenza. Dal Vaticano ancora nulla di ufficiale, giacché non è stato ancora stabilito chi sarà nella delegazione della Santa Sede.
Regole uguali per tutti
Il Foreign Office, cioè il dicastero del Regno Unito responsabile della promozione degli interessi del Paese all’estero, avrebbero chiesto a tutti i leader e capi di governo mondiali di non usare auto private per arrivare in chiesa, imponendo loro trasferimenti in bus navette. Sempre il Foreign sta incoraggiando i leader mondiali ad evitare voli privati e a preferire quelli commerciali, non consentendo l’aeroporto di Heathrow voli di questo tipo. Chi proprio non potrà farne a meno, sarà indirizzato su aeroporti più piccoli, ma più lontani.