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Politica

La strana coerenza di Calenda: prima critica chi attacca gli altri, poi…

Published by
Paolo Colantoni

Il leader di Azione e candidato del Terzo Polo ha pubblicato sui social un video che sta facendo discutere

Carlo Calenda continua a far discutere. Il leader di Azione, che ha trovato un accordo elettorale con Italia Viva di Renzi per presentare una lista che corre insieme alle elezioni, continua la sua battaglia contro il centrodestra della Meloni e il centrosinistra di Letta. Senza risparmiare attacchi al Movimento 5Stelle, a Di Maio e ai leader degli altri esponenti.

Come da tradizione dell’ultima campagna elettorale, diversi partiti hanno preferito puntare più sulla demonizzazione degli avversari, che sui propri obiettivi reali. Alla spiegazione del programma elettorale, si è preferito attaccare i rivali, attraverso slogan, video e vere e proprie campagne di stampa. Un esercizio che ha coinvolto gran parte dei leader. Anche Calenda non si è sottratto, salvo poi, nello stesso video, rilasciare dichiarazioni che molti utenti sul web hanno considerato per lo meno contraddittorie.

Calenda pubblica un post in vista delle prossime elezioni, chiamando gli elettori ad una scelta definitiva. “È il momento di chiudere una stagione di conflitti e slogan. Il 25 settembre possiamo farlo votando Terzo Polo“. Un invito importante. Una bella presa di posizione che lascia intendere la volontà di interrompere il continuo riferimento agli altri. La fine (almeno nelle intenzioni) di una campagna organizzata più agli aspetti politici che alla demonizzazione dei rivali. Ma la realtà è diversa.

Indovinate che cosa ha scelto Calenda per chiudere una stagione piena di conflitti? Semplice, un video dove elenca in ordine tutti gli slogan e le prese di posizione dei leader degli altri partiti. Dal “Sono una donna, sono italiana” di Giorgia Meloni, alle parole di Letta, Salvini Conte e degli altri politici italiani. Non contento, chiosa: “Due schieramenti opposti che litigano davanti a 60 milioni di spettatori per convincerli a non votare per gli altri”. In pratica quello che Calenda ha cercato di fare con questo video.

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Paolo Colantoni