Scoperta macabra in valigie vendute all’asta: scatta l’arresto

Una scoperta a dir poco orribile, all’interno delle valigie, che ha lasciato non solamente i presenti, ma tutti quanti del posto assolutamente senza parole. Subito è scattato l’arresto

Scoperta macabra all'interno di due valigie
Ambulanza (Ansa Foto)

Ci troviamo in Nuova Zelanda dove arriva una vicenda a dir poco drammatica, degna di un film dell’orrore. Solamente che, purtroppo, quello che è accaduto è tutto vero. La polizia del posto ha arrestato una donna in Corea del Sud per un avvenimento che ha scandalizzato tutti: ovvero il ritrovamento di alcuni resti di bambini in delle valigie che erano state vendute in un’asta online. Il tutto è successo ad Auckland e riguarda l’omicidio di due bambini.

Nuova Zelanda, resti di due bambini in valigie: arrestata la madre

operta macabra all'interno di due valigie
Ambulanza (Ansa Foto)

Tanto è vero che, i loro corpi, non erano stati mai più ritrovati e si erano perse completamente tutte le tracce. Bisogna tornare indietro di qualche settimana, precisamente l’11 agosto, quando una famiglia ha deciso di comprare il contenuto di un deposito dove si trovavano alcuni bagagli. Mai e poi mai avrebbero pensato che all’interno trovassero un qualcosa di orribile.

A finire in manette una donna coreana di 42 anni considerata la madre dei due bambini e che lei stessa avrebbe ucciso. Avevano rispettivamente 7 e 10 anni. Il tutto accadde nel 2018. A riportarlo ci ha pensato direttamente l’Agenzia nazionale della polizia del distretto di Seul. A quanto pare, dopo il crimine, la donna sarebbe scappata in Corea del Sud dove si sarebbe appunto nascosta. La donna, coprendosi il capo con la giacca, ha più volte ripetuto di non essere stata lei ad uccidere i propri figli.

Nel frattempo la Nuova Zelanda ha chiesto la totale estradizione dal paese. Secondo quanto riportano sempre gli investigatori pare che la famiglia sudcoreana vivesse proprio ad Auckland da alcuni anni. Il padre era scomparso per via di un brutto male. I nomi dei piccoli non sono stati diffusi per una questione di privacy. In conclusione le stesse autorità hanno chiesto che alla donna non venga concessa alcuna libertà e soprattutto nessuna cauzione poco prima dell’estradizione.

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