Un filippino di 52 anni ha tentato di rapire un bambino, ma a sorpresa non è andato in carcere. Il motivo di questa decisione è assurdo.
E’ una vicenda sicuramente molto particolare e destinata a far discutere quella raccontata da Il Tirreno e riportata da Leggo. Un uomo filippino di 52 anni ha cercato lo scorso febbraio di rapire un bambino di 9 a Pisa, ma alla fine non è andato in carcere.
Il tribunale, infatti, ha disposto un anno di libertà vigilata e l’obbligo di seguire una terapia in un centro di salute mentale perché per l’uomo è scattata l’assoluzione per vizio totale di mente come causa di non punibilità.
Una vicenda sicuramente destinata a far discutere in futuro e a creare un precedente importante. Vedremo se in futuro ci saranno ricorsi da parte della difesa dei bambini oppure si accetterà la sentenza del tribunale nei confronti di questo 52enne filippino.
La ricostruzione
L’episodio è avvenuto lo scorso febbraio. La polizia è intervenuta dopo la segnalazione da parte della sorella maggiore del bambino, che sosteneva di aver visto un uomo prendere suo fratello e trascinarlo via.
Il 52enne, interrogato subito dagli inquirenti, non è mai riuscito a spiegare i motivi del suo gesto e così è scattato un fermo. Un mandato di custodia cautelare deciso anche perché gli investigatori avrebbero scoperto come il filippino in precedenza aveva pedinato una ragazza di 11 anni che andava in palestra.
Il fermo, però, non lo ha portato in carcere. La consulenza specialistica di un esperto, infatti, ha parlato di “un uomo distaccato dalla realtà tanto che in cella parlava in inglese al presidente degli Stati Uniti Joe Biden quando lo vede in tv“. E in più il consulente della difesa ha evidenziato come il 53enne avrebbe presto il bambino per mano perché “voleva proteggerlo da un uomo nero e lui vuole molto bene ai bambini”.
Tutte cose che hanno portato il tribunale ad una sentenza di un anno di libertà vigilata e l’obbligo di seguire una terapia in un centro di salute mentale.