Per R. Kelly, alla fine, arriva la condanna definitiva: contro il cantante sono giunte delle accuse pesantissime. Il tribunale, dopo aver raccolto tutte le informazioni necessarie, ha espresso la sua sentenza in merito
Per molti sarà sempre quello di “I Believe I Can Fly“, una delle canzoni che ancora adesso vengono ascoltate e che è stata lanciata nel 1996. Tutto si può dire tranne che non sia bella: su questo non ci sono dubbi, ma nessuno invece si sarebbe aspettato che anni dopo il cantautore di quel brano sarebbe giunto nelle prime pagine dei quotidiani per motivi gravi. Per altri, invece, sarà considerato un violentatore di minori.
Stiamo parlando di R. Kelly, cantante celebre negli Stati Uniti D’America non solamente per quella canzone diventata famosa in tutto il mondo ed anche colonna sonora di alcuni film importanti (come il primo ‘Space Jam‘ con Michael Jordan), ma per via della sua fedina penale di certo non pulita.
Le accuse contro il 55enne sono a dir poco gravissime. Nelle ultime ore, infatti, è arrivata la condanna da parte della giuria di Chicago (sua città natale). Tre capi di imputazione di pornografia a danni di minori e assolto da un quarto. Non solo: è risultato colpevole anche di tre dei cinque capi di imputazione per adescamento di minorenni per attività sessuale.
Il cantante è stato assolto dall’accusa di aver cospirato per ostacolare la giustizia in un processo di quattordici anni fa. Non si tratta della prima condanna per lui visto che, nel 2021, venne condannato a 30 anni per crimine organizzato e traffico sessuale. Si tratta di una pena che, adesso, rischia di allungarsi sempre di più.