Arrivano numeri allarmanti dall’Inps per quanto riguarda i licenziamenti e le dimissioni. Ecco cosa dice l’ultimo rapporto dell’Osservatorio.
La pandemia ha aggravato la situazione economica in Italia e i numeri arrivati dall’Inps su licenziamenti e dimissioni negli ultimi 6 mesi sono davvero preoccupanti e il rischio è quello di un trend confermato anche nei prossimi mesi.
Secondo quanto riferito dal rapporto dell’Osservatorio, riportato dall’Agi, nella prima parte dell’anno c’è stato un forte incremento sia dei licenziamenti di natura economica e disciplinari. I primi sono cresciuti del 121% in confronto dello scorso anno mentre i secondi del 36%.
Preoccupano anche i dati sulle dimissioni. “Queste registrano un consistente incremento nel primo semestre (+22% e +28% in confronto al 2021 e 2019″, si legge nel report. Entrando nei dettagli, sono oltre 600mila le persone che hanno deciso di dimettersi dal proprio posto di lavoro tra gennaio e luglio e il rischio è quello di un trend confermato anche nelle prossime settimane.
Insomma, un quadro davvero molto critico e che conferma un momento economico non assolutamente facile in Italia.
I numeri presentati dall’Inps su licenziamenti e disoccupazione in confronto allo scorso anno sono molto preoccupanti, ma il rischio è quello di non avere un cambio di passo nelle prossime settimane.
La crisi energetica sta mettendo in ginocchio molte imprese e non è escluso che alcune siano costrette a licenziare o mandare in cassa integrazione i propri dipendenti per cercare di sopravvivere alle spese e, di conseguenza, il rischio di avere dei numeri peggiori nei prossimi mesi è molto alto.
La differenza tra il 2022 con gli anni precedenti sarà sicuramente in positivo per quanto riguarda licenziamenti e dimissioni, ma naturalmente la speranza è quella di poter ridurre i numeri svelati in questo 15 settembre dall’Inps. Un obiettivo non assolutamente semplice considerando anche il fatto che il quadro economico futuro non sembra essere destinato a migliorare. Una situazione che rischia di mettere ancora di più in ginocchio il Paese dopo due anni complicati per la pandemia.