Una analisi lucida sul passato e sul futuro di Renzi si trasforma in un invito a non sottovalutarlo: “Tiene coperte le ultime mosse”.
Lucida, basta su dati concreti, di certo interessante. L’analisi di Alessandro Sallusti sulle mosse di Matteo Renzi ha un filo conduttore che va dal primo insediamento di Mattarella fino alle elezioni che porteranno gli italiani alle urne fra meno di 10 giorni.
“Avendolo appena incontrato posso dire che quelle smorfie non lasciano tranquilli”, ha ammesso Sallusti su Libero, svelando quella che è la sua idea, la sua previsione che di certo almeno sulla carta può trovare riscontri. Nel suo focus sul leader di Italia Viva infatti sono messe insieme connessioni, idee, carte ancora da giocare, che potrebbero però rimandare la partita ai tempi supplementari. Sallusti chiarisce che Renzi è consapevole del successo del centrodestra, ma potrebbe lavorare su ciò che verrà dopo, e su un governo che potrebbe non esserci. Arriva quindi una ricostruzione, fatta di passaggi politici e scelte importanti in cui Renzi era sempre lì sornione a riflettere su quanto accadeva, e per certi versi a muoversi “da politico che la sa più lunga di tutti”.
Sallusti su Renzi: “Ecco il suo piano”
“Era l’ottobre dello scorso anno, in una casa privata affacciata sul lago di Varese. C’è una cena alla quale partecipa Renzi, pochi invitati e il discorso cade sull’imminente elezione del Capo dello Stato”. Sallusti racconta che Renzi chiarì di voler proporre Casini, ma aggiunse che l’alternativa sarebbe stata una sola, quindi che si sarebbe andati avanti con Mattarella. Ci fu un mormorio, perché era chiaro a tutti che il Presidente non sarebbe stato disponibile. “Renzi guardò tutti con un sorriso beffardo, e così andò”. Sallusti chiarisce che “Renzi è il politico che la sa più lunga di tutti”, e c’è quindi da non sottovalutare quello stesso sorriso con cui il leader di Italia Viva osserva che centrodestra potrebbe vincere le elezioni ma non è detto che poi ci sia un governo di centrodestra.
Sallusti prova quindi a svelare il piano. “Provo a ipotizzare – scrive –, che il centrodestra vince le elezioni in modo asimmetrico. Tanta Meloni, poco Salvini e poco Berlusconi che si ritrovano come animali feriti nella foresta. I 5 Stelle fanno il pieno al Sud a scapito del Pd, Letta abbassa le pretese e Renzi e Calenda vanno anche solo benino, ma diventano il baricentro della sinistra”. Sallusti non prosegue, lascia ai lettori le conclusioni, ma ipotizza chiaramente che il leader di Italia Viva possa mettere insieme le forze per intralciare un governo di centrodestra. Pur lasciando aperti gli scenari però chiarisce un concetto. “Ricordo a tutti una cosa: chi ha insediato Mattarella la prima volta al Quirinale e chi è stato decisivo nel riconfermarlo? Se non sbaglio Renzi, e qui chiudo”.