Scoppia il caso: una 18enne ha denunciato di essere stata violentata due volte da un parente. Sara l’analisi del Dna a chiarire le responsabilità.
Due distinti episodi, sfociati però nell’accusa di una 18enne. La storia di una giovane di Alba Adriatica è stata raccontata dal Messaggero, e sarà un tribunale a chiarire quanto accaduto.
La giovane ha infatti accusato il cugino 34 enne, raccontando i dettagli di quanto accaduto. Sono due gli episodi contestati all’uomo, ora indagato per stupro aggravato dal sostituto procuratore di Teramo. La 18enne ha infatti denunciato un primo episodio in cui il cugino si sarebbe presentato a casa sua di pomeriggio e dopo essersi intrattenuto con i parenti l’avrebbe seguita in camera e avrebbe iniziato a palpeggiarla costringendola poi ad un rapporto sessuale. Poi un altro fatto accaduto due mesi dopo.
Il secondo episodio denunciato sarebbe accaduto due mesi dopo, a gennaio, quando la giovane è andata a vivere insieme al fidanzato in una struttura ricettiva. Il 34enne è quindi indagato, ma ha rispedito al mittente le accuse che sempre secondo Il Messaggero stanno spaccando una famiglia.
Sarà il test del Dna con altre analisi approfondite a chiarire se ci sia stata o meno la violenza sessuale reiterata da parte dell’uomo in una vicenda che si è trasformata in un vero e proprio caso. L’uomo avrebbe deciso di sottoporsi al test salivare per l’estrazione del Dna, sicuro di essere scagionato dall’accusa tramite questo esame.