Si torna a parlare nuovamente del ragazzo di quindici anni morto dopo aver mangiato del sushi in un locale. Possibile svolta nelle indagini: a rischiare, adesso, sarebbero due persone
Una vicenda che ha lasciato tutti decisamente senza parole quella che è accaduta un paio di settimane fa in un locale giapponese. Ci troviamo a Napoli dove Luca Piscopo, un ragazzo di 15 anni che aveva deciso di trascorrere una giornata con gli amici, mangia del sushi. Successivamente, però, nota che c’è qualcosa che non va ed inizia a sentirsi male. Visto che lo stesso cibo era contaminato.
Tanto è vero che le sue condizioni peggiorano sempre di più fino a quando non arriva la notizia che ha spiazzato tutti: il ragazzo è morto. Nelle ultime ore, però, sono arrivate delle notizie che riguardano proprio questo caso e potrebbero essere una vera e propria svolta. A riportare il tutto ci ha pensato l’edizione odierna del quotidiano ‘Il Mattino‘. A rischiare il processo, infatti, sono ben due persone. Si tratta del ristoratore e del medico.
Da una parte troviamo il cibo scadente: non tracciato, conservato male e abbattuto con strumenti vecchi prima di essere servito a tavola. Dall’altra, invece, l’intervento medico che è stato tutto ma tranne che tempestivo che non è riuscito ad evitare la morte. Questi sono i motivi per cui la Procura del capoluogo campano ha deciso di notificare due avvisi di conclusione nelle indagini nei confronti di un imprenditore cinese e di un medico di famiglia.
Si potrebbe arrivare ad una richiesta di rinvio a giudizio da parte dei due pm Federica D’Amodio e Luigi Landolfi, dopo una attenta indagine seguita dai carabinieri del Nas. Per Luca è stato fatale una miocardite legata all’infezione. Per lui non c’è stato assolutamente nulla da fare. Il ragazzo ucciso da infezione con il batterio della salmonella, proprio nel ristorante in cui ha iniziato a sentirsi male.